Io ti mando le lettere di Bon. che ne 'l servì a Roma. Ò ritenuta una grande che venìa a ser Stefano di non gliele rimandare e scrivegli che per ora non mi pare molto necessaria et ancora per non fare sì gran mazzo di lettere a Roma. Io t'ò aspettato già bene assai per un dì. Penso non ài potuto per le molte faccende che non avranno mai fine insino non potrai più. Or testé ne viene la quaresima, tenpo divoto per l'anima et per sanità del corpo.