Al nome di Dio, a dì xxij di febraio 1400 A primo di questo, per uno liuto piccoli d'alchuno marinai gienovesi, vi scrivemo l'ultima: atendiamo se avute l'avete. Rispondete. Dipoi abiamo una vostra fatta a dì 28 del pasato. Pocha risposta acade: farèlavi in questa. Rispondete. Avesti le partite vi mandamo e tutto, dite, trovate chome noi; e de' s. 31 d. 3 v'è diferenza da voi a noi, dite sono per senseria e vostra provigione di danari canbiati per noi, e' quali abiamo posti a vostro conto; ma noi non pensavamo ci mettesi providigione a' canbi. Or perch'è piccola cosa non churiamo: per l'avenire vi piacca niente mettere perché di quello a voi scadesse comettere, di cò niente prenderemo. Siate avisati. Trovianci uno altro erorre a nostro danno di s. 5 che noi v'abiamo a debitore in una partita di lb. 214, per f. 167 s. - d. 6 traesti a' nostri di Firenze ne' vostri, e e a creditore v'abiamo a una partita di lb. 213 s. 15 vi traemo noi di qua, i messere Caccanemicho e Ghaleazo Salvagi e voi niente dite di queste 2 partite, e pertanto provedetele e avisateci come sta, che s. 5 ci sarebbe d'errore. Rispondete. Ongni altra cosa siamo d'acordo. Per ancora nonn abiavate finito l'olio e la cagione abiamo vista e pensate varrà meglo perché dite a Maiolicha quest'anno pensate sarà caro. Ora come per più ditto v'abiamo, lo finiate con più vantagio potete e fatene come se vostro fusse e di quanto segue, ci avisate. Rispondete. Sapone, dite, vale costà da lb. 4 s. 5 in s. 15 cant. e asai, dite, se ne spacca: che sia in buonora! Se pasagio ci ariverà per costà, abiamo animo mandarvene. I danari di vostri pani nonn abiamo rischosso nesuno: stano fuori di qui. Abiamo comesso a' nostri amici li ci rischuotano e subito pensiamo sarano e, avuti, li vi rimetteremo e aviserè. Paghasti i danari vi traemo per nostri di Roma; dipoi arete paghati li altri vi traemo e posto a loro. Rispondete. Gl'ultimi furono lb. 1170 in Matteo Calvo, a dì 28 di giennaio e lb. 385 in Antonio Lomelino insino a dì 12 di questo e lb. 385 in Matteo Calvo, a dì 16 di questo, in Matteo Calvo per on. 150 e on. 50 e on. 50, qui, da Iacopo Salvagio, e' quali promettete e paghate al tenpo come si contiene per quelle del canbio e a conto de' nostri di Roma ponete. Rispondete. El filo da lettere non volete ogimai lo mandiamo, e così faremo. Rimangnamo avisati che per le nuove di Tanberlano, in spezie e cotoni essere costà motati, ma niente dite si vende. Atendiamo dipoi che arano fatto: dittene bene vostro parere e se altra nuova sentite di Levante. Rispondete. Di Baldo Spinola e Lazerino dal Caretto armano ghalee per male fare, rimangnamo avisati. Che Idio tolgha loro la possa: avisateci che segue. Avisateci pregio d'oro filato fine quanto costasse la libra: avisatene che aremo animo a volerne alquanto. Rispondete. Volgi. Questi danari sono venuti in bassi pregi, ma parci varano meglo e spezialmente uscendo bisongno: direnvi che farano. Noi vorremo vi 'formassi a punto di pregio di chuoia barberesche e spangnuole d'ongni ragione, di grande e piccole, e di che peso e che pregio costassono, esendo belle e frescha roba e buona e di stagione: mettetevene a sentire, e noi avisate a pieno perché aremo l'animo a volerne buona soma. Hora, a tutta ventura, voglamo, a l'avuta di questa, esendo costà pasagio di nave buono, che voi ci conpriate insino a chuoia treciento di bue, barberesche; ed esendo di cantara 25 le 100 chuoia, vorremo ci venissono costate il cento f. 85 in 80 spaccate e alcho per alchuna cosa più no resti, pure che siano buona roba; ed esendo di più peso a la venante, siamo contenti le conperiate tanto più; e ancho esendo di meno peso, tanto meno; ma no voremo di meno che cant. 20 pesase il cento, anzi più. E 'sedo di 20, voremo ci venisono il cento, f. 61 in 60; ma piutosto piglate quelle di più peso e fate siamo ben serviti, che riuscendoci bene, ne vorremo più soma. E se venite a mandare, ci fate chorere rischio per nave di f. dugientocinquanta in treciento: che Idio ci presti di sua grazia. E' danari vi bisongnano per noi, traete da Firenze o da Roma da' nostri donde più vantagio vi pare. Rispondete. Ancho vorremo ci avisassi pregio d'accaio minuto e stangno: così fate. Rispondete. E vorremo ancho, esendo pasagio per qua, voi ci conprassi per insino a lib. 2000 in 3000 di stangno e vorremo ci venisse costato il cantaro, o in vergha o i lame, lb. dodici in dodici s. x il cantaro spaccato. E ancho no potendo meglo, insino a lb. tredici siamo contenti, a danari o a tenpo, come meglo potete e qua, a nnoi, lo mandate prestamente, cioè per lo primo pasagio di nave: che Idio ne presti salvamento e guadangno. Dianvi la comessione largha perché ci possiate bene servire e pensiamo per mancho l'arete: vantagiateci a vostra possa e rispondete. Pregio d'ariento costà rimangnamo avisati come si mantiene: per ongni lettera ci avisate; e simile di carlini scarsi quanti a fiorini, e simile pregio di chorone d'oro di Franca, costì o voglamo dire schudi: avisate. Rispondete. E più per questa non vi abiamo a dire. Siamo a' vostri piaceri. Canbi per costà, boce, lb. 7 s. 16; Firenze, 48 1/1. Angnolo e Giuliano, in Ghaeta. Cristo vi guardi.