Al nome di Dio, a dì xj di marzo 1401 A' dì pasati v'abiamo scritto e in questi dì n'avemo 2 vostre: l'una de dì 9 e l'altra de dì 20 di giennaio. In questa vi faremo risposta. Voi ci avisate come la nave di Giovanni in Terrata s'è messa per qua e per Napoli, la quale dite dovía ire in que' pochi giorni a Ieviza a carichare di sale; poi dè tornare costà e leverà panni e altre cose che troverrà per le parti di qua; o forse, dite, potrà esser girerà da Palermo, trovando roba per là. E pertanto volete faccamo vendita qui o a Napoli del sale leverà, che sarà circha cantara 12 in 14 di sale. Abiamo ciercho e qui no troviano a finirlo, perché pochi giorni innanzi questi, da Antonio di Iacopo e Doffo Spini ne fecono vendita a questi di di [sic] qui di quello porta Giaime i Teriglo, lo quale gunse ieri in porto a salvamento e per questa cagione costoro nonn àno besongno. Abianne scritto a Napoli e se là si potrà fare, si farà e quello seguirà saprete. E sì dite ci manderete per ditta nave, x balle di peze 80 e 2 invogle: 40 peze di Pirpingnano e l'avanzo tra mischi e bigi, e volete si finischano con più vantagio si può, qui o a Napoli, donde abino meglo spacco, e così si farà ongni volta ci fiano: che Idio salvi li facca. E se capiterà a Napoli, abiamo comesso là a uno nostro giovane vi tengnamo che si chiama Scotto di Guiglielmo che capitando, le finischa subito con più vantagio può e nonn avendo condizione là, qua li faremo venire: che Idio ve ne presti guadangno. E aremo caro ci avessi detto quello vi stanno a voi che di più vostro vantagio era, e meglo se ne può piglare partito: altra volta lo fate. Rispondete. Dubitiamo questi panni non c'abino cattivo spacco per li assai venutoci di quelli di Linguadocha ripescati e fannone buono mercato e sì cie se ne aspetta de li ascutti buona soma per la nave di Piero Cienturione. Ora per noi si farè ongni vantagio si potrà. La nave di Giaime in Teriglo gunse ieri in porto a salvamento e suso v'àno caricho i vostri di Maiolicha 5 balle di pani: 2 per noi e 3 per loro, e sì ci àno mandato alquante chuoia, le quali ogi faciemo discaricare tutto e finirassi con più vantagio si potrà e quello seguirà saprete. Piaceci mandassi a' nostri di Roma il conto del tartaro avesti per in Pogiato, che sta bene. Vegiamo di continovo se ne spacca a lb. 5 s. 15 in lb. 6 esendo bello, che se ne potremo avere, ve ne manderemo. E sì rimangnamo avisati di pregi di zuccheri ciciliani. Ora, come per più ditto v'abiamo, noi abiamo uno nostro giovane a Palermo si chiama Doffo di ser Iacopo e potrà esser ve ne manderà e voi, quando l'avete, lo finite per lo corso piutosto a danari che al tenpo; e ritratto rimettete a' nostri di Firenze o di Roma. Pregio di chuoia di costà abiamo visto e cien'è venuto asai per la via di Spangna e per ora ci ànno pocho spacco. Siatene avisati. Pregio di costà qua: panni di costà, tt. 50 in 55 peze, acolorati per qua; di Pirpingnano, secondo sono, on. 2 1/1 in 3; cadissi, on. 3 in 3 1/1 in 4, secondo sono; ciera ci à pocho spacco, tt. 50 cento; zaferano di Sermona e d'Abruzi, tt. 10 la libra. Dite costà sì potrete stare come mai, e che ci piace. Che segue ci dite; quando ci schadrà comettere, lo faremo. Della moría dite vi toccha, abiamo visto: che segue ci dite. Canbi: per costà, .h.; Firenze, 46 3/4; Gienova, lb. 8 s. 2. Angnolo e Giuliano, in Ghaeta. Cristo vi guardi. A dì 13. Francescho di Marcho e conpa., in Barzalona 1402 Da Ghaeta, dì v di luglio