Al nome di Dio, dì xj d'aprile 1393 Paolo non v'à risposto prima a una vostra gli mandaste a Livorno perché qui gunse dì 9 di questo: farèllo per questa. La vostra lettera a Palermo, a Gherardo Pacini, manderemo stasera se s'arà tenpo. Abiàno domandato chome andò la roba di Maso Riccio quando ruppe, ed ècci detto non si schanpò nulla, se non ch'e' panni avea furono dati a que' di Messina a ripeschare a mezo, e pare ne ripeschasono 26 balle. Altra roba non sentiano si riavesse e tra queste balle potrebe bene esere che quella del lavoro di seta si riebe chome panni; ma penso l'aqua salsa gli arà più nociuto. Altro aviso non ve ne possiano dare. Qui fo bancho e Paolo sta mecho. Se del mestiero v'achade chometterci nulla e simile di merchantie, siàno presti a servirvi di ciò ch'è bisogno. E più non diciano: siàno vostri. Cristo vi guardi. Per chostà, bocie, 52; Firenze, 49 3/4 in 50; Gienova, s. 2 1/1; Palemo, 51; ariento, tt. 39 1/4. Per Aghostino di Duccio Bartolini, in Ghaeta Francescho di Marcho e Mano d'Albizo e conpa., in Pisa