Al nome di Dio, dì xxij d'aprile 1393 Dì 12, per la saettìa di Lighoro di Transi, vi scrivemo e avisamovi quello avàno sentito della roba si perdé in su Maso Riccio quando rupe, cioè che balle 26 di panni si ripescharono a Messina, che lla metà doveano avere i peschatori: null'altra roba si salvò, ma con queste potrebe bene esere stato la balla de' lavori di seta in su che dite sichurasti, ma arà temuto più l'aqua salsa ch'e' panni. Altra informazione non ve ne possiano dare. Dicemovi faciàno qui bancho e di merchantia quando ci ataglia, e però quando alchuna chosa v'achade chometterci, sichuramente il potete fare che vi serviremo volentieri senza più lunghe proferte fare: siàno vostri. I fatti di qua si stanno all'usato, ma in questa 'state si potrebono le chose rischaldare, che chostoro s'intendono cho' genovesi e dè paghare questa terra certi danari e aranno da Genova 25 ghale'. E a ciò s'è dato sì fatto ordine che noi pensiano la chosa arà efetto: che Dio dia loro vettoria se deba esere il meglio. Che seguirà v'aviserremo. La lettera vostra a Gherardo Pacini mandamo più dì fa, sì che sta bene. Altro non ci è a dire. Cristo vi ghuardi. Per chostà, 50 1/1; Firenze, 49; Gienova, s. 6 1/1; Palermo, 50. Per Aghostino Bartolini, in Ghaeta Francescho di Marcho e Manno d'Albizo e conpa., in Pisa 1393 Da Ghaeta, a dì 28 d'aprile Risposto