Al nome di Dio, a dì xiij d'otobre 1397 A dì vj di questo vi schrivemo abastanza; dipoi, a dì 9 e a dì 10, ricevemo ij vostre fate dì 22 del pasato, a che rispondiano. Chome per altra vi diciemo, Michele tornò di fuori e di vostro rischose cierti danari che per questa ve gli rimetiamo. Prima ve gl'aremo rimesi: per non trovare piglatori no ve gli rimetemo. Voi dite ritrarci danari: dicanvi che nulo danaro ci traiate, in però che chome a le gornate rischoteremo ve gli rimetereno; e qua non si troverebe un charlino voglendo togli a chanbio, sì che siatene avisato. In questa vi mandiamo prima di pagamento di f. ccl d'oro in Ghucozo de' Ricci e conpa., per on. 38 tt. 10, qui, a 'Ntonio di Iachopo e Doffo Spini, a charl. 46 per f. v d'oro. Al tenpo fate d'avergli e ponete a nostro conto per voi e avisatene. E si solecita e' risquotere quanto è posibile; e chome vi diciemo, Biecholo d'Albito e Simone Tarola di Ghaeta si chansò di questa tera e in efeto e tornato chon salvochondotto, e siamo stati cho loro e per anchora non abiàno fato niente. Pensiamo riuscirà chativo debito, in però che tuti que' de la tera sono paghati e noi forestieri c'abiàno il dano, noi vi siamo a magior soma: farène quanto per voi quanto per noi, e di tuto sarete avisati, che per nula non ci è più da fare merchatantia, chome che pocha ci se ne facia. Idio ristori i perdenti. Nè altro per questa vegiamo avervi a dire. Cristo vi ghuardi. Per Michele di Iachopo Lottieri e conpa., in Ghaeta Franciescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo e conpangni, in Firenze