Al nome di Dio, a dì xvij d'ottobre 1397 A dì xiij di questo vi schrivemo una lettera e mandomovi prima di f. ccl d'oro in Ghucozo de' Rici e conpa., per onc. 38 tt. 10, qui, a 'Ntonio di Iachopo e Doffo Spini, charl. 46: ponesi a nostro chonto. Dipoi altra vostra letera non abiàno auta, sì che ci è pocho a dire. In questa vi mandiano seconda di f. ccl d'oro, in Ghucozo de' Rici e conpa., per on. 38 tt. 10, qui, a 'Ntonio di Iachopo e Doffo Spini, a charl. 46: se no gli avesi auti, fate d'avergli e ponete a nostro chonto, e avisatene. Chome per altra vi diciemo, Biecholo d'Albito e Simone Tarola, da cui si resta a risquotere per voi on. 4, si chansò di questa tera e dipoi tornò chon salvochondoto de Re c'à grande debito; e sechondo si può vedere, non se ne trarà tt. 20 e però noi vi siamo per noi propi a molto magor soma. Faràsi de' vostri quanto de' nostri e di quanto seghuirà saprete, e simile da chi si resta a risquotere per voi si solecita quanto fia posibile, e chome nulo danaro ci sarà di vostro vi si rimeterano. Nè altro ci è per questa a dire. Cristo vi ghuardi. Per Michele di Iachopo Lottieri e conp., in Ghaeta Franciescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze 1397 Da Ghaeta, a dì 29 d'ottobre