Al nome di Dio, dì v di settenbre 1388 Dì primo di questo avemmo vostra lettera, fatta dì 25 d'aghosto: rispondiamo. Udimmo Lapaccio gunto salvo: lodato Idio. E di dì in dì atendavate i quatro charatelli nostri di salnitro. E dipoi l'avrete auto e d'esso e di quello restava a Genova, avrete fatto fine come eravate in intenzione, ciò insino a f. 6 o da indi in su, e chosì abiate fatto. E questo dì, i nome di Dio e di salvamento, per la saettìa grossa di Giovanni Pensa di Porto Veneri, vi mandiano iij charatelli anche di salnitro sengnato di questo sengno; di nolo gli date f. 1 1/1 de l'uno, cioè f. iiij 1/1 di tutti e tre: è bello e perfetto. Fatene il meglio fine potete, o chostì o dove vi pare, da mandarllo come di vostra chosa. Udimo a Genova erano messi navili per Fiandra: là ne suole andare molto. Siatene avisati. Di questi 3 charatelli ultimi tenete conto da parte; gli altri mescholate tutti insieme che sono uno chonto, cioè i sette avesti prima tutto è una chosa, salvo i tre ultimi. Perché al fine di questo speriamo esere costà, non ci stendiano in altro dirvi. Cristo vi guardi. per Sandro e Guido e conpa., in Ghaeta Francescho di Marcho da Prato, in Pisa Da Ghaeta. A dì xvij di settenbre 1388 Risposto