Al nome di Dio, a dì xxvj d'ottobre 1399 A dì v di questo vi scriviamo quanto bixognò e poi avemo a dì 11 vostra lettera fatta dì primo e non vi s'e potuto fare prima risposta: farello apresso e direnvi che fa bixogno. Chon quela vi mandamo il conto di vostri vij panni valenzini vendemo e chome arete visto è montato, abatuto le spese, on. xij tt. xviiij gr. 4 1/1. È vero, ci restò a mettere in conto gr. 10 paghamo per fare lo stromento che sarebono tanti meno e però se achonci li avesi, li rachonciate chome vi diciamo che dare li vi dobiamo per lo tempo rischossi sieno. Siate avisati. Mandianvi con quela la chopia. E' danari restiamo a avere per voi, non abiamo poi auto niuno e in gran parte ne xono chagione questi benedetti bianchi: faciàlli solicitare e chome ne veranno, avendo niuno, vi si rimetteranno. È stato questo anno benedetto così duro il rischuotere, ma per certo andrà altrimenti per l'avenire. Quanto dite sopra i panni vostri e quelo volete seghuiamo per avere i danari, abiamo veduto e coxì c'ingiegnieremo di fare e per modo penxiamo pocho paxato il tenpo ne saremo paghati. Savate avisati de la balla di panni gigniachi avamo venduta chon credendo fusse de' vostri di Pisa e ora abiamo lettera da loro e dichonci che non è loro e che aveano preso erro e che i loro sono bigi di Chiaramonte: Idio sa chome contenti ne xiamo! Avamone mandato loro conto e converaci ora inbratare le scritture: or non si può altro. E' panni che dichono sono loro di Chiaramonte non sono finiti, non se ne poté fare nulla ne la fiera che molto sono chativa roba e male acholorati. Provederemo a farne fine chome prima potremo e aviseremo. E altro non dite bixognia rispondere a la vostra lettera. Siamo vostri. Idio vi ghuardi. Kanbi: per costà, 45; Genova, lb. 8 s. 10, boce; ducati veneziani e fiorini, tt. 4 gr. 17 1/1; ducati romani, tt. 4 gr. 15. Per Antonio e Doffo e conp., in Ghaeta. Dì 28. Franciescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze 1399 Da Ghaeta, a dì 22 di novenbre