Al nome di Dio, a dì x di gienaio 1399 A dì del paxato vi scrivemo quanto bisogno e poi ricieuto non abiamo vostra lettera, direnvi che bisogna. Per altra v'abiamo detto chome trovavamo che la balla de' panni di Gigniacho, di che vi s'era detto chonto, è di ragone di Bernaba degli Agli di Firenze e una de le ij balle de' Chiaramonti ci mandasti per ragone de' detti, è di vostra ragone e però, chome detto vi s'è, se fatto n'avesi scrittura niuna, la chaxate che choxì abiamo fatto noi. Siatene avixati. Diciamovi chome avamo venduto la vostra balla di panni Chiaramonti e chon questa n'arete il chonto e chome vedrete e' montono, abatuto le spexe, on. 10 tt. 9 gr. 13 e chosì abiamo dobiate avere: achonciateli voi chome bisognia. I danari d'essi, posto che xia lo tenpo, non xono anchora auti: arelli subito. Se aveximo trovato da rimetterlivi ve n'aremo serviti; ma non ci è suto mai pigliatore a prego nulla. Scriviamo hora per questo fante a' vostri di Firenze, li ci traghino e choxì crediamo farano: da loro lo saprete. E altro non vi diciamo: Idio vi ghuardi. I danari sono a' pregi vedete e nulla ci si fa: saprete a giornata che seghuirà. Kanbi: per costà, .h.; Firenze, bocie, 46 1/1; Genova, lb. 8 s. 2 in s. 4; ducati, tt. 4 gr. 7. Per Antonio e Doffo e conp., in Ghaeta Manno degli Agli, in Pixa 1399 Da Ghaeta, a dì xxviij di genaio Risposto