Egli è vero ch'io fui yeri in Firençe e , per certe commessioni di monsignore di Firençe a messer Filippo et del cardinale de Ravenna col quale io venni a certi altri, non ebbi tempo vicitarvi, maximamente perché m'era al tucto diliberato iersera venire a Prato a vedere la mia famiglia per rendere il debito. Et pertanto vi prego quanto posso che mmi perdoniate. Mandovi certe vostre lectere. Martedì mattina andrò al chardinale ch'è in Empoli, et poi verrò a vedervi. Salutate monna Margherita per mia parte. Dio vi guardi! Per lo vostro maestro Naddino in Prato, a dì XVIII. [sul verso:] Franciescho di Marcho da Prato in Firençe propio [mano: Altra] Sarano chon questa chonti. No sarano chon questa. - [mano: differente da Francesco] Da Prato, a dì XVIIII di luglo 1389.