Franciescho di Marcho, il tuo maestro Naddino salute. A dì XIII per altra ti scripxi come uscito di pregione povero et quasi infermo et come da Bruno acattai fiorini XII d'oro et per mie spese e per comperare alchuno vestimento però fui lasciato in farsetto. Or questo dì, cioè a dì XVI, mi parto da Genova in su uno leuto che mmi dee porre a Niça et da 'Ndrea parente di Stoldo acatto fiorini octo i quali per lectera di pagamento mi farà dare in Niça. Lui vi pregho ringratiate quando gli scrivete dell'onore e delle proferte m'ànno fatto in Genova per amore di voi. E così fate a Bruno, benché Bruno è venuto inverso Pisa et vedravi credo ançi l'auta di questa. Pregovi rendiate i detti denari con debiti ringratiamenti. Apresso vi ricordo che lla benedetta anima dee avere ricevuti per me da Vanni d'Angnolo da Tobiana fior. ottanta. Pregovi che gli ritegnate salvi et serbatemeli. Racomandovi suor Lena e la donna di Monte e la mia quanto più posso. Et scusatemi loro che per ancora non posso loro scrivere. Anchora conviene dare al dolore tempo. Racomandatemi a monna Margherita e salutate tucti chi vi pare. Per lo vostro Naddino medico, a dì XVI d'aprile. [sul verso:] Franciescho di Marcho da Prato in Prato data etc.. [mano: differente da Francesco] 1390, da Genova, a dì XXVIII d'aprile.