Ricevi una tua lectera fatta a dì XXIII di novenbre a dì XXVI di dicembre, et per quella ò inteso la cagione perché ' navili non sono stati a Pisa per di qua. Or - lodato Idio! - le cose si riposano assai bene. E pertanto vi prego ordiniate la venuta della mia famigla più tosto si può, pur che 'l verno sia partito. Et di tutto cometto in voi. Che Dio per la sua misericordia piacia che venghino salvi! Perdonami di troppo inpaccio ch'io ti do. La vostra brigata sta bene e sono ora inpacciati in sul rivedere della ragione. Tieri non è anchora giuncto qua. Che [ms. chio] Idio il porti salvo! Sono sempre a' vostri piaceri. Che Dio vi guardi sempre! Credo che sarà il meglio lasciare passare il cuor del verno ançi si partino, per lo fanciullo ch'è più tenero, e astectare oramai la primavera. Racomandatemi a monna Margherita. Fatta in fretta. Per altra vi scriverò più distesamente. Per lo vostro Naddino in Vignone, a dì II di gennaio. [sul verso:] Francescho di Marco da Prato in Firençe | del maestro Naddino. - [mano: differente da Francesco] Da Vingnone, a dì II di febraio 1392.