Al nome di Dio, amen. A dì 19 setenbre 1383. A questi dì òe lettera da Vinexia chome nulla vi manderano a pagare di che vy precho più prestamente potete i danari del termine che è a dì 7 d'otobre me li mandate a ricevere e non date indusia perché òe tema, per lo mutamento di questa moneta, i chambi tosto ismonterano sì che dandoci indusia serebeci dano. E sse modo fosse che a l'auta di questa me li poteste mandare, ve ne precho il faciate, e sse dano nesuno ne usisse sino al termine che fosano rifati sono contento portare la pena quel diate perché ci pare chanbiandoli hora serrà utille più cha darvi più induxia: purché non siano a recevere qui, ne vò del mese d'otobre. E sse modo vedeste poterci mandare li altri danari del sichondo termine ancho ne serrey contento e portarvi inanze chostà il dano fosse dovuto perché atendando il termine òe tema no se sequi molto dano. Provedete chome per voy voreste ci facesse. Dite a Giovane Franceschi da mia parte che vy dachino per me f. 51 s. 10 a oro e tuti insieme cho li altri me li mandiate a ricevere. Ancho per questa a loro non posso scrivere per freta del fante. Se 'l resto di fustani no so spacati no li date al pexio pasato per farne termine: a danari sì per farne fine e subito a me li mandate a ricevere chome di sopra deto. Se vedete si possa fare nula sono vostro. A Dio siate. Damiano da Pecina di Melano, salute. Domino Francescho di Marcho e conpagni, in Pisa. Data.