Al nome di Dio, amen. fatta a dì 30 di magio 1384. Ne' di pasati vi scrissi per lo chamino di Gienova e chon esa vi mandai lettera [] a Franciescho di Marcho, per la prima n'atendo risposta. Di qui a Gienova no si poe andare né venire per la moria è là e qui si trova [] malle da chanbiare per Genova per questa chagione ed io ò piure bisongno di danari. E pertanto, se chaso venise che io vi mandasi a paghare niuno danaro, fate di paglagli e retraetegli da Vignone bene che io no credo però facci bisogno. Potrebe esere qui no si troverebe chanbo per Gienova e piure i questi pochi dì è divenuto. Mandovi in questa 1 lettera che mandò a Lodovicho di Bono a Firenze e una dentro a Franciescho, fa' di mandalla per modo salvo l'abi tosto. Richordovi solecitiate i panni di Basciano di vendegli e di spaciare i più tosto potrete e lui avisate di tutto: preghoti Istoldo t'igiengni di servillo bene ch'egl'è uomo che valle. L'aportatore di queste è Stefanuollo da Beluscho: è grande [] amicho per mia amore ti prroferà di quello a te [] bene ch'io gl'ò detto se chostì volle nulla []. Viene chostì per ispaciare []. Altro no ci à a dire di nuovo [] fare nulla in questo mese avisamene subito e faròllo [] tornare a Vingnone di qui a uno mese s'a Firenze no [] di tutto t'avisarò. Idio ti ghuardi senpre. Tieri di Benci saluta di Melano. Dicie Basciano che vi manderà i questi dì 4 balle di panni breciani che voi troviate modo di spaciagli per lo chorso i meglo si poe: bene che voi non abiate i leghagio trovate modo a spaciagli in più tosto si poe. Le dette 4 balle sono di 2 sorte e di tutto l'avisate. Franciescho di Marcho e chonpagni, in Pisa.