Al nome di Dio amen. Fatta a dì 29 di luglio 1384. Questa mattina in questa ora ricevo vostra lettera fatta a dì 24 di questo a la qualle pocha risposta potrò fare per fretta di questo fante che subito parte. Voy ditte che per Gienoa c'avette mandatto lettere vostre e di Francescho le qualle insino a qui no le abiamo autte. Ma ieri avemo bene una vostra lettera a diritto chamino fatta a dì 16 e una di Francescho di Marcho che ci pare choppia d'una mandatta per Gienoa la qualle non abiamo anchora autta. Voy ditte che anchora avette a spacare 4 peze di panno di Mellano e due peze di panni di Chomo. Di che vi dicamo ne vogliate fare fine chome potete il meglio e bene siamo chastichatti a questa volta di questi panni e forssi sarà il meglio che chativo fine n'abiamo fatto. Di panni bresciani che chostà avette dite no ne trovate sotto sopro più che f. 22 per peza e che a f. 23 li lacarette andare se a noy pare e che di cò vi dobiamo rispondere. E però vi dicano che per niuno modo che al mio pregio ne a l'altro non li datte però che a me venghono di chapitalle quello che per lo leghagio vi scrisse. E furono tolte in paghamentto per le maladette lane che mandaste: lacatelli stare tantto che io verò o mandarò quello n'arette a fare ma che steano netti sanza polvere. Quando potette sìe mi ditte conto de le 20 balle di lane che costà vi restarono a vendere del barato di fustani a cò che s'achonci ongni cossa e questo fatte per prima lettera e non falli che ogimay dovrebono essere ritratti i danari. Noy abiamo lettera da Barzalona da Falduco di Lombardo ed Antonio di Ghuco fatta a dì 25 di giugno e dichono che charicharebono di prexente per Pissa da 120 chantara di lana di Serra e àravi anche per due tante di lana di loro propria. Direteci per prima lettera quello varebe in Pissa a cò che io sapia quello òe a fare. E questo non falli per prima lettera però che forssi sarebe questa chagione di venire o di mandare uno chostà. Damiano mio fratello non è anchora venutto da la Mangna: atendiallo in questi 4 dì e per sua lettera vi sarà risposto quanto sarà di bissognio ciercha a' fatti suoy. Dicemi il suo fatore che voy dovete avere rischosso di suoy danari ora tantti che 'l resto dè essere pocho: prechovi che ne' fatti suoy abiatte quella diligenza che si chonviene e quello farette a luy riputarò a me medessimo. Altro per questa non c'à dire. Idio vi ghuardi. À chon questa una lettera di Tieri di Benci. Bascano da Pescina di Mellano. Domino Francescho di Marcho da Prato e chompagni, in Pissa.