Al nuome di Dio amen. Fata a dì 10 d'aghosto 1384. A dì 29 di luglo vi mandamo nostra lettera con lettera di Francescho di Bonacorsso e per quella vi dicemo quanto fu di bixogno. E da poy no avemo vostra lettera sì che per questa pocho c'à dire. Chome per l'altra vi dicemo, de le 6 peze di panni di lana coè peze 4 di Mellano e peze 2 di Como fatte modo di spacarlle a meglo che voy potette. E de l'altre peze 16 brescani che ditte ne trovatte se none f. 22 peza a detto pregio no vogliamo che se diano però che a noy venghono di chapitalle f. 29 peza sì che no vogliamo gitare via le chosse. Tenetelle in buono luocho a cò che la polvere no li ghuasta tanto che a Dio piacerà. De le 20 sacha di lane vi restoe a vendere chostàe de la barata di fustani di che ne vendeste subito 8 balle e le 12 balle diceste di spacare di prexente may no ne diceste conto, dovrestene omay avere ritrati i danari. Ditene per prima lettera quello n'è sequito. Venghono a noy i panni di Bresca da f. 29 e più di f. 300 si perdarà di quelle malledete lane e anchora no ne siamo fuori, Di bordi che avete fatene fine se vi piace e parmi mi converà venire a Pissa per sbratare più chosse no sarà ghuari. Damiano mio fratello vene ieri da la Mangna e per altro primo fante vi iscriverà quanto farà bixogno per suoy fari. Parmi sarebe contento che anchora per due messi prendeste a lo schontro que' danari che di contanti restasse a dare. A Francescho di Marco iscriviròe per altra lettera quanto fa di bixogno. Tieri partirà di qui in questi 8 dì per andare a Vingnione e per lui sarete di tuto avissati. Altro non c'à dire per ora. Idio vi ghuardi. Bascano da Pescina di Melano. Domino Francescho di Marcho e chompagni, in Pissa.