Al nuome di Dio ame. Fata dì 13 d'aghosto 1384. Da Barzallona abiamo lettera da Falduco di Lombardo e Antonio di Ghuco e dicono che a dì 7 di luglo vi rimisono in Pissa per mia ragione f. 596 d'oro da voy medeximi a dì 30 vista, chossì ponete a mio conto. I detti danari abiamo iscrito a Vinegia a Mariano di Sozino vi mandi a pagare insino in f. 600, sì che per lettera di deto Mariano paghate per me insino in f. secento d'oro e quando paghati sono li ponete a mio conto. E anche abiamo lettera da i detti che vi mandano una quantità di lana d'uno vilago che si chiama Serra e dicono sono buone lane. E perché qui lane di San Matteo ànno malla condizione saremo contenti che se chostà si potesono ispacare con proffito si spacassono ad alchuno termine. E quanto che no si potesono spacare con utolle voglio le facate lavare di prexente quelle mi tocha, che sarano il terzo o cercha secondo mi iscrivono, e tenete modo che io abia chomunamente quello debo di bontà e in vostra discrezione la rimeto. E chome le arette lavate sìe le fatte inballare in balle più grave che potete e mandatelle a Cremona a Grighuollo Chalzavacha che ne faca mia vollontà e più tosto che potete mi ditte di questi fatti chome sono. E mi dicono detti di Barzalona che detta lana è una buona roba e chosta loro di primo chosto condotta al charichatoio a le sue ispesse s. 93 di Barzalona al suo chintale. E sarà chostà l'uno di loro di prexente sì che di tuto sarette avisati da loro medeximi. Avisatemi di prexente valuta di zafferano d'orta e toschano, no falli simille prego d'ongni altra merchatantia. Altro per questa non c'à dire, Idio vi ghuardi Bascano da Pescina di Melano. Domino Francescho di Marcho da Pratto e compagni, in Pissa.