Al nomen di Dio amen. A dì 25 agosto 1384. Per mano di Gexelo di Bindo vi scrise mia lettera chon esa una di Bartolameo di Buosignore. Per quela vy scrise breve, ancho per questa vy poso pocho dire per freta à Guizardo. Per altra vy dise chome era arivato novamente e per ancho di nula era achostato a vedere la vostra raxone e per alchuna facenda sino a questo dì ancho a ciò mi sono achostato per fare saldo a questa pocha raxone. Chome per altro deto, buo serà mi mandiate le partite da voy a me che siando qui il Negro chonpiutamente schontraremo e a tuto daremo buo fine. Chome per altra deto, maravigliomi chome dobiate da me avere più di f. 1.000: io no so se questa vendita di fustani debia may avere fine e mi pare venirne in nula. Prechovi chome per altra deto sostegniate chostà questi danari tanto li miey siano rifati e ogni dano ne ucise sì mi contate. Ma bene vy precho più presto potete tiriate a fine questa raxone: andiando sy a la lunga se ne verà in nula bene ne ò dispiacere. Del resto di fustani vy restano a vendere vy preho ve ne chaviate le mane o a termine o a barato pur non sy dachy danari apreso, non fa per me. Sono tanto stati chostà e se ne fa hogni male no ne vorey fare pegio, prechovy ne facate uno fine. E mi pare Banducio Ragonese sia morto e tra lui e 'l fratello mi promisono ch'io arey tuta mia intenzione da Gulielmo Chasini. E a questi dì sono stato chol fratelo di Banducio e mostra di no mi poter far buono se non cercho la metà di che vy pregho v'informate chome da lui posa esser pagato e fatemene risposta. A Dio siate. Damiano da Pecina di Melano, salute, Domino Francischo de Marcho e chompagni, in Pisa. Data.