Al nuome di Dio ame. Fata dì 30 di
setenbre 1384.
A dì primo di questo con lettera di
Francescho di Bonacorsso vi manday mia
lettera e per quella vi iscrissi quanto fu di bixogno e puoy vostra lettera non
ebi ed èci pocho a dire.
Assay mi sono maravigllato chome di fatti di mona
Lissa nulla mi iscrivete voy
né
Lodovicho di Bono che per lo cor di Dio ne sono quaxi doventato saracino
consedrato molte chosse. No di meno a me choviene passare di questo chome faco
d'altre chosse.
A mona
Lissa e a
Lorenzo Dinozi òe iscritto in questi dì passati per modo
che dè bastare. E non è dubio che, chome gli òe iscritto, chossì farò che per sì
fatto tortto né sforsso no voglio perdere il mio che più tosto ve ne
arogarey
più no sono quegli ch'à a perdeglli per viltà. Che questo
Singnore mi farà una
lettera al
Papa che subito sarò spaciato con suo pocho honore che grande tortto
mi fa e Idio ne
paghi chi l'à merittato. Piacavi di farne chapo se vollette e se
no ditte no vogllate e sarà fatto.
Io moltiplicharò pocho in parolle però che questo dì me ne voe a
Vinegia e là
starò 8 dì, sarò qui tan tosto se a Dio piace. La chagione perché io voe vi dirà
Ghuicardo.
Io mando a
Pissa
Ghuicardo da Pescina a
chassa vostra che provegha di
spacare quelle chosse che là sono de le mie e che faca
lavare la
lana che sarà
condota da
Barzallona e che subito la mi mandi.
Ed òe ordinato al detto
Ghuicardo che vengha insino chostà a voy e che sea in
chasa vostra o di
Lodovicho di Bono e che vegha voy e mona
Margharitta.
Da
Boninsengna ogi ebi lettera fata dì 17 di questo e chiede alchune
armature
che
montano da
f
. 400 tra
arme e
merce che subito tuto sarà fornito che de le
arme c'à grande
mercato e porò a chamino,
Francescho, per primo charo una parte.
Il deto
Boninsengna à mandato a
Monpollieri
balle 28 di
fustani di
Cremona
chomuni vostri e nostri: mostra l'abi fato per lettera autta da voy.
A me pare pure il meglio a stare di la lingiere per vostra parte che grande
rischio achore siando le chosse ne' termini dove sono perché fate bene a
providere che
danno non ve ne seghuisse. E voy dovete sentire chostà la chagione
bene che io mi penso che fra gl'altri n'areste voy buona
condizione però che io
sarey a la fronte.
Egli è vero che
Lodovicho di Bono à a vedere alchuni nostri
chonti di due
anni de la
compagnia avemo con mona
Lissa che may no si sono veduti i
chonti. Di
che per mia lettera li iscrivo ne vegha quello n'è fatto e parmi mi resti a dare
da
f
. 800 che mi sono istatti morti tanto tempo. Credo che gli vedarà ora se
vorà e à anche a dispacare alchune mie
merce che no so che n'abi fatto o che ne
sia per fare. Fate
chonto che io òe ongni chossa mortta e stomi nel bangno.
A dì 15 di questo diedi qui che mi ordinò
Tieri uno
fardello dove avea dentro
pelle 45 di
angnina per fare
pellice molto fine a
Giovanni di misser Primo e
a luy ordinay le facesse dare in
Firenze a
Lodovicho di Bono e lui rendete
le ispesse.
Scrito insino a qui, ricevo lettera da mona
Lissa ed àmi mandato a ricevere a
Genova
f
. cento d'
oro che mi pare buono principio e forssi che arà penssato che
ànno tortto e di bene in meglio andarà la chossa s'achonci sanza quistione e con
amore. Dicono chome la chossa sarà setenziata mi sasfarano di prexente del
rimanente: piacavi di scrivermi là di prexente di vostra intenzione però che là
òe pocho a stare.
Voi mi fate grande challestia di scrivere e quando iscrivete minacate di
scrivere di dì e di notte e puoy la chossa dorme ma io credo che la grande
grasca che avette vi faca e à fatto doventare lento che al più de le persone
interviene.
Arette sentito chome
Tieri di Benci è giunto a
Vinegia sanno e no mi pare
modo che
Boninsengna daghi fine di vedere i nostri
conti che me ne fa impazire.
E quando
Tieri
partì di qui mi promixe che subito sarebono spaciati e nulla se ne fa: ma
uno dì montarò a chavallo e di trata me ne andarò là.
Altro no vegho di bixogno a dire. Salutate mona
Margharita da parte de le nostre
done e da mia
100.000 volte e
Nichollò de l'Amanatto.
Bascano da Pescina di
Mellano.
Domino
Francescho di Marcho da
Pratto,
in
Firenze.
Per la via di
Pisa.
Benetendi di Iachopo.
1
imagene
lb
. 14.
Chome è alto il
palcho de la
chamera terena della
lana.
Dello
dipintore mandi per lui.
Di
Pagholo di Bonacorso.
Di
balle 4 di
cartte date.