Al nome di Dio amen. A dì 21 di zugnio 1385. Zà fa buoni zorni non ebi vostra lettera né i' ò scrito a voy. Quando fui chostà no ne schontray raxone nesuna chon voy per non avere mecho, da puoy òe riguardato quela ci mandaste una volta e troviano schontrare tute le partite a punto chome le avete mandate. A voy mandarey tuta la raxone da voy a me se no che non vezo poter mandare per hordine perché non òe il rifato di 2 balle di fustani né quanti danari abiate auti da Gulielmo Chasini né il legacio de le balle 13 di lane. E però ci pare buono serrà che voy ci mandiate ogni chonto da voy a me a ciò che a saldare si possa ogni raxone da voy a me e precho quando potete che ci mandiate il resto. Chostà steti più zorni per alchune mie facende e bene mi credea trovarmi chon Francescho che asay mi serrebe stato charo per raxonare secho di più chosse. Non puoti fare più dimora: per alchune facenda mi fu forsa partirmi di chostà subito e voy né altri non puoti fare moto per alchune facenda sanza dire più inanze. Se vedete nulla si posa fare di bene scrivete e si farà quel direte. E può essere per questo mio signo di fustani di 2 romiti arò bixognio di alchuno amicho fidato a Barcialona. E però vy precho se ci avete persona suficente che voy ci dicate il nome a chuy si dobiamo trovare e bene vy precho che là ci richomandiate chome per voy voreste ci facesse. Dite loro quel bene vy pare di questi fustani di 2 romiti, di certo vederano la bella e buona chossa. E sse per voy né per nesuno vostro amicho vedete di fare nulla, sì ne fate conto chome la chossa fosse vostra. Per hora non so che altro dirmi se no se per me si pò fare nulla sono vostro. A Dio siate. Damiano da Pecina di Melano, salute. Domino Francescho di Marcho e conpagni, in Pisa. Data.