Al nome di Dio, amene. Fatta a dì 29 di marzo 1386. A dì 23 di questo vi scrissi per Ghido da Prato istava alla bottegha e per lui vi mandai uno chapello di pagla per monna Marcherita e più vi mandai 200 aghugle fini di 3 ragioni, arete tutto auto e me avisato a Vignone a l'auta di questa. Di qui sarei partito più dì fa se no fose ch'io dovevo dare qui da fiorini mille e più sì che Basciano mi dicie fa' di paghagli chi debe avere inazi parta. E Simone debe avere da f. 350 e dicie volle esere paghato e qui no si trova uno danaro per Gienova e vaglono uno meglo questi. Sì che io è chanbato i due chanbi f. 500 e paghato i parte chi debe avere e l'avanzo foe idugiare per tutto apille parte e parte a mezo apille si che qui non àe più a fare però lascio per richordanza qui a Basciano lo facia. Questo dì vi mando a paghare a dì 10 vista la lettera fiorini dugientonove a Bernardo di Cino e Selvollo di Lipo per chanbo di f. 200 ricieuti qui da mesere Andeotto del Maino e chonpagni a ragione di 4 1/2 per 100 di dano: meglo no s'è potuto fare, chosìe gli chanbò ieri Sandero istàe a Cremona. Credettegli mandare a paghare a Gienova e da voi gli ritraesono poi, era più danno e dano inpacio a quegli di Gienova sì che per lo meglo è fatto chosìe. Di questi f. 200 tenetene uno chonto da parte cho lla ragione di Vingnone e chosì faremo noi e di tutto v'aviserò da Vignone e manderovi leghagio a punto quello monterano e se voi risterete a dare lo poremo a vosto chonto propio e chosì se restarete avere, di tutto v'aviserò a puto. Achora no vi poso mandare leghagio di quegli di Cremona: no ll'òe ichora da Ghirichoro ed àmi mandato a paghare lb. 188 e achora no gl'aveva tutti paghati. Questi di Melano montono lb. 104 s. 18 di primo chosto. Aviso monterano tutte le 3 balle da lb. 300, chome vi dicho i chonto arete a pinto quello monterano. Ieri fue lui Ghirighoro da Cremona e questo dì se ne vae. Ògli detto di fustani e preghato trovi modo sieno fini: diciemi sarano chosìe bella roba chome uscise di Cremona un ano fa e a buono prregio e che 4 pezze gli manchava. Sì che sanza fallo a chamino le metterà di qui a 4 dì che sarà a dì 2 o 3 d'aprille. Quella di Melano ò i chasa leghata più dì fa ed ècci vetturali di Pisa: perché ne voglo ighorda vettura no l'òe ichora charichate però Basciano n'àe a mandare 3 balle e no s'achorda del prregio. Vedòe modo di mandare la vosta s'io potòe questo dì se none in questi pochi dì la manderà Basciano cho lle sue. Mandovi i questa primo leghagio di detta balla. No soe se lle 4 pezze di bordi vi pacierano: io n'ò tolte 2 di vermigle delle migiori trovai e 2 azure ucilate delle più belle si fano qui, sono dopie e fini e però chostono più che l'ate da lb. 4. Per questa no vi dicho alto perché da voi non ebi lettera più tenpo fae, alto che una non ebi poi sono qui sì che v'è pocho a dire. Io v'òe iscritto più lettere i questi pochi dì, a Vignone m'arete risposto quanto farà bisogno. Idio vi ghuardi senpre. Tieri di Benci saluta di Melano. Basciano si parte di qui sanza fallo e l'apille, cioè per tutto apille, per venire a Vignone: fate d'avisare Bonisegna quello fae bisogno sì che per niuno modo si potese trovare l'ero di f. 250 di Giovanni de Richo che poe s'erò Bonisegna gli mosterà meglo l'ero vi sarà. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze Propio.