Al nome di Dio. Fatta a dì 4 d'aghosto 1392. Qui giusi a dì 2 d'aghosto e da Vignone fusti avisato perché qui sono venuto. La chagione vi dirò per altra, sollo vi fo questa per avisavi qui sono. Basciano è fuori di qui alla sua chasina i sì che ichora non è cho lui parlato, domane o l'atro dè venire e sarò cho lui per vedere le ragioni da noi a lui sì che ogniuno rimaghi chontento. Bonisegna gli debe mandare apreso mme: sapete è lugho in sue chose e pena mille anni a levare uno chonto uno. A Genova à fiorini mille per ivistire per la bottegha: fornirògli i questo mese che ora siamo e più serarà bisogno e poi ciercha a dì 8 di settenbre verò isino chostì per vedevi e parlare chon voi. E qui lascierò a fare alquna chosa sì che alla tornata trovi fatta e darci ordine ordine [sic] per l'onanzi siamo forniti meglo no siamo perché ci è dano asai. Idio vi ghuardi senpre. Mandovi i questa 1 lettera vi manda Gianetto da Prrato e una a prade, fatella dare a 'Ghostino. Tieri di Benci saluta di Melano. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze. Propio. Non ci è cosa da farne menzione. Da Vignone. Ricevuta a dì 14 d'aghosto 1392.