Al nome di Dio. Fatta a dì 6 di settenbre 1392. Più dì fa no v'òe iscritto né simelle auto lettera da voi, diròvi brieve. Io ebi una lettera da Lucha vostro: dicie è partito di Gienova per la moria e poi è stato malato à bene fatto. Idio lo facci sano e alegro. I detto Lucha mi scrive ch'io mandi a paghare i danari ò bisogno a Firenze a Pisa perché di chostì sono partiti molti merchatanti. Questo no verebe a punto a me e per detta moria di qui si trova malle danari per Gienova e ieri no trovavo uno danaro per chostì. Sì che lo scrivere di Lucha m'à fatto danno perch'io i quello dì volevo mandare a paghare e avevone 1 1/2 per 100 e lascia' per lo suo iscrivere. Ora io ò pure bisogno di danari: farò i meglo potrò sì che fate quegli vi manderò a paghare sieno paghati perché da Vignone vi sono istati rimesi e paghati per quegli di Firenze. Mandovi questa 2 lettere, 1 a Franciescho e una a Domenico, preghovi la mandate a Firenze per modo salvo e 1 pichola a' nostri di Vignone, mandatella per modo salvo. Io ò parlato chon Basciano di quello mi scrivesti: dicie rigrazia e che mai no lacierebe Franciescho di Bonachorso perché si tiene chol tuto da loro. Ora io sarò a Firenze: uno pocho di schusitone à 'uto Francescho e Basciano, s'achoncierà tutta e poi se di nulla arà bisogno v'adoperà e voi lui, Idio vi ghuardi. Lunedì o martedì vi manderò a paghare danari, Tieri di Benci saluta di Melano. Franciescho di Marcho e Andera di Bonano e chonpagni, i Gienova.