Al nuome di Dio, amen. Fatta dì 12 ottobre 1392. Perché da Tieri di Benci v'è istatto iscritto insin'a qui a chompimento, non v'abiamo iscrito noy perché non è istatto di bisogno. Ora ch'è partito vi scriveremo alchuna volta siando bissogno e chosì potete iscrivere a noy. Detto Tieri partì di qui a dì 8 di questo per andare a Firenze, che Idio lo mandi salvo, e àci lascatto alchune merce a chomprare le qualli sono ordinate e fatte che seano sarà di bissogno che i danari vi seano d'altra parte però che questi artieri vivano di loro brace. E per detta chagione Tieri c'à lacatto per richordanza che v'à iscritto per più letere che voy ci remetiatte qui a noy f. 200 in dì 20 di questo per paghare dette merce. E però saremo chontenti che li remeteste più tosto poteste però che già achomincano gli artieri a portarne, siatene avissatti. Se Boninsegna vi mandasse alchuna letera a noy mandatella il più tosto potete e se vi pare le potete mandare con quelle di Francescho di Bonachorsso e Lodovicho Marini per minore ispessa. Altro per questa non c'à dire. Idio vi ghuardi. Francescho figluollo di Bascano partì di qui a dì 10 di questo per andare a Vignone per alchuni nostri fatti e chapitarà a la bottecha, che Idio lo faci salvo. Anche vi ghuardi Idio. Bascano da Pescina di Mellano. Domino Francescho di Marcho e Andrea di Bonano, in Gienoa.