Al nuome Dio ame. Fata dì ** d'otobre 1393. Ne' dì passati in due volte avemo due vostre letere e con chaschune letera da Vingnone di Francescho di Marco e a loro abiamo risposto a dirito chamino quanto bixogna sì che sta bene. Siamo avisati di f. 300 tratevi per deto Francescho per ragione di Vingnone avete promessi, sia con Dio, non è sopra cò altro a dire. Dite se noy vi mandaremo a paghare per deto Francescho pagharete, sia con Dio. Ghuardaremo di trare danari da voy se no li dobiamo avere dal deto Francescho né trati gl'abiamo may no li dovendo avere e dicha Boninsegna quanto vuolle: faràmi tante novelle che io lo lascarò fare bene se saprà. Ditte che per nostra letera paghareste ongni soma di danari che vi ritraesamo di che vi ringraziamo, ma siate molto certi che da voy né da altri ritraremo may danari se no li dovesamo avere. A la parte che dite che ughuano arete de l'angnina di Vallenza assay e che se se [sic] qui si spacasono ve n'avissiamo, simille de la condizione loro, a che rispondo. Èvi di più luoghi angnine e sono messe per mercatanti che antichamente ànno fato il mestiero. Ed àvi talle mercatante che di vechio dè avere più di f. 5.000 che no ne verà may e noy dobiamo avere più di f. 2.000 di più 15 anni e di 10 e 5. E due anni che li metiamo per perduti che chi sono morti e chi disfatti ma che è noy vendiamo a questi e tengnialli streti quanto possiamo: e chomincano di paghare a Natalle o poco inanzi e paghano se vendano bene e se no, noy se ne duriamo sì che noy ne stiamo a la ventura di Dio e diamo a talle per f. 200 che n'à debito più d'altretanti. E se vollete dire di vendere a danari contanti non c'è il modo: non è pilicaio che àbi fato salvo se da parte no fosse chi tolesse la roba per uno pezo di pane per rivendella poy a questi ma sanza grande vantago no la torebono. Di tuto v'abian voluto avixare perché siate avixati. Di mandare qui a noy di detta angnina perché la vendiamo per voy vi ringraziamo. Noy di sopra v'abiamo deto la condizione no pare a noy nulla ce n'abiate a mandare né no ve ne consiglamo a voy né ad altri a dirvi chome si dè e basta questo. Di lane di San Mateo vi dicamo che qui se ne spacano assay ma e si metano qui per giente che danno lane e danari prendano panni da Monca che poy li mandano a Vinegia: noy n'abiamo di nostre assay e no ve ne potremo servire chome voremo. E qui Nani di Domenico in chassa con noy e sarà tosto spacato di qui per andare a Firenze e da lui di tuto sarete avisati. E altro non ci pare avere a dire per questa. Dio vi ghuardi. Bascano da Pescina di Melano. Domino Francescho di Marcho e Andrea di Bonano, in Gienoa.