Al nome di Dio, amen. A dì 15 di settenbre 1394. L'utima vi scrissi per Ghuasparino di Iachopo che venia da Vingnone a voi e dissivi quanto per alora fe' di bisongno, aretela auta, rispondete. Di poi a dì 4 di questo n'ebi per da Gienova una vostra de dì ** d'agosto e visto quanto dite rispondo apresso. Per altra v'ò detto de la morte di Basciano del quale è gran danno e poich'è piacere di Dio si vuole stare contento. Sono de le chose de questo misero mondo e tutti dobian fare quelo chamino: quando sarà di suo piacere sia chon salvamento de l'anima. E per questa chagone non s'è chomincato anchora a fare niente per que' di Vingnone. E la chagone era prima per la malattia di Basciano e poi si è stato che per sua morte s'è auto a fare assai. Ora si sono chomincati a riavere sicché cho la grazia di Dio comincereno a mettere in punto e gà s'è fatto di parte che la bottegha sarà ben fornita e di buone chose e farò d'avere il migliore merchato si potrà sì che potreno fare sì buono merchato chom'altri. Dissivi chome atendevo risposta da Boninsengna sopr'a' fatti de la riva e simile per la morte di Basciano i modi s'ànno a tenere. La quale risposta ò aute e che cho la riva facciamo il mè che ssi piuò e apresso che questi non tochino del nostro un mezano e che pensi a fare che sieno ben serviti e chosì farò cho la grazia di Dio e de la Vergine Maria. Prima non bisongna temere che questi tocchino nulla di nostri danari al presente sì che non s'arogerà al danno e apresso aranno ragone di chontare più tosto. Apresso ò speranza cho lo Dio grazia che saranno ben serviti di quelo s'è a fornire per la bottegha e da Vingnone vi sarà scritto chome farò. Ghuicciardo à parlato chon un suo amicho de la riva per avere grazia se potreno. E deba esere cho chonpangni e risponderà il dì di San Matteo quelo che sse ne potrà fare sì che insino alora ci chonviene atendere, Iddio ce la dà chome voremno. Avendo grazia o nno sarà forza che chonti dispacino per me alchuna volta perché non paia, paghando de la riva parte e poiché Basciano è morto, ch'io ci sia per la bottega. Però sapendolo e questi non mandando ne potrebono avere inpaccio del pasato ma noi ne tereno i modi dicho e per questa volta dispacerò tutto i mio nome e chonviensi chosì fare propio ispaccando. E ispaccando in vostro al presente se ne potrebe avere inpaccio questi del pasato e basti. Son chose queste che a tutto si chonviene provedere sì perr l'onore e sì per salvamento e sì per non arogere al danno. Tutto si fa a buon fine per le chagoni dette e chredo bene che di tutto sarete chontento perché si fa buon fine. De le chose s'ànno a fornire per la bottega abian parte in punto e ttute di quele ànno magore bisongno prima. E 'n questi sei dì mettereno a chamino 4 o 6 balle chome areno risposta de la reva e chosì vereno seghuendo tanto che darò chonpimento al chiesto e aranno buone chose. Sono avisato chome savate per ispaccare fra 15 dì Cristofano per esere a Vingnone e per Dio e sarà bonisimo per quelo s'è a fare e poi Boninsengna il metterà tosto in su la reghola. Arò gran piacere che Boninsengna vi vengna a vedere per un pezo e son più che certo che l'animo vostro di questo ne ghode, Idio ve lasci vedere chome di vostro piacerà e chon salvamento de l'anima e del chorpo. Certo quando vi sarà presso n'arete chonsolazione ch'è uomo maturo e savio e d'assai. E quanto i' mi lodo di voi e di lui più che di persona sia al mondo e penso bene far sì che voi non vi langnerete di me. E dove faciessi quelo non dovessi arditamente no mmi fate niuno bene ma mi schaciate chome chattivo ma io farò ben sì che questo non arà a venire. Voi dite vi dicha chome qui mi chontento di stare e chome le senserie ci è è buono. E vi dicho di quanto sono ito a tornno nona ò trovato luogho più tosto mi sia piacuto che questo e piacie pure che ssi possa fare per voi utile e per chi ben vi vole. Per me sono senpre selato a chorere dove v'è in piacere e sia dove si vuole. Vego chome atendavate Simone da Pisa e chome avete diliberato mandalo a Barzalona cho Lucha, sia chon Dio. Son ben certo ch'egli è sì savio che de' vostri chomandamenti non uscirà. Come detto v'ò, de' chonti di questi non si può anchora fare nula insino che Francescho non tornna da Vinega che vi va di quest'altro mese: di questo non dè restare per richordare. Ed e m'à deto falo di presente che sarà tornato e che si vuole ritenere chon voi chome mai e far chon voi ma prima vogliano contare insieme di tutto e però verà fatto di questi chonti tornato che sarà. Se Cristofano porterà le chiareze bisongna pe f. 250 l'aopereno quando s'arà tenpo e voi di tutto aviserò. Cristofano atendo in questi dì e per lui mi direte quanto farà bisongno. I'ò sentito che nel chontado si muta l'estimo. Ora i' non so chome mi sarà fatto: i' solevo esere a le prestanze ora pare ch'io ne sia chaduto. Se vo' sete a Firenze e vediate Bardo li potete fare dire quelo vi pare: i' non so se bisongna pagare danaro niuno, chredo di sì. Se non avesse auti f. 15 debo avere da Piero de' Magli se bisongnase fatene chome vi pare. E se chaso fosse voi fosse a Prato dè, fateli fare per amore di Dio un verso chome vi pare, i' li scriverò per altra che ora non posso. Non vi dicho altro per questa se none ch'i' mi vi racomando. A Vingnone e dove bisongna scrivo spesso sì che basta. Cristo vi ghuardi senpre per 'l vostro servo Tomaso in Milano vi si racomanda, dì 19. Franciescho di Marcho, in Firenze. Propio.