Al nome di Dio, amen. A dì 24 di febraio 1394. L'utima vi scrissi a dì 21 per da Vinegia cho lettera di Zanobi e disivi quanto fe' di bisongno e niuna vostra ò poi e di nuovo non è dire. È tornato poi l'amicho e àmi detto quanto per l'utima vi dissi e che questo fatto vien d'altronde e no vogli sapere più oltre: de fa quelo e vuole ma non quel deba e forse, se m'abocho chon voi mai, vi dirò tutto che non è da scrivere e parmi al fine sarà forza sanz'altro dire ora intenda. Quanto e non è disposto a fare cho noi niente né di fustani né d'altro secondo mi pare suo animo s'altro non vegho e questo mete in sodo: se di nuovo dirà altro saprete. I' ò scritto a Boninsegna e domattina anchora un'altra volta per Guiccardo che parte. Sopra questo fatto atenderò risposta e diròvi che dirà, che Dio ne dia a prendere il miglore. Né altro vi dicho per questa perché 'l fante parte in questa ora e chosì è venuto e va a Vinegia: diròvi per altra quanto farà bisongno. E questo charicho è mandato a Viglana 12 balle di fustani 6 vostre e 6 di Vingnone: diròvi per altre sopresse. Atendo la lana d'in ora in ora e niuna roba non è venito per anchora da Pisa ch'è più dì dovea partire che nn'ò maraviglia, Idio conducha a salvamento. Cristo vi ghuardi per Tomaxo di ser Iohani in Milano . A dì 2 di marzo a sera è spirato discharichare le ghalee di Fiandra: il charicho a Zanobi mandiamo e molte spezie in tera rimanghono. Ànoci trati Tomaso di ser Giovanni lb. 15 s. - , così pagheremo e poremo a conto come dice Zanobi di Tadeo. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.