Al nome di Dio, amen. Dì 17 d'aprile 1395. L'utima vi scrissi a dì 10 per da Vinegia cho lettera di Zanobi, arete aute. Di poi dì 14 per da Ginova n'ebi una vostra e dì 16 un'altra di man di Stoldo e visto quanto dite rispondo. Sete avisato quanto s'è seguito per insino alora e tutto a buon fine e chosì piaccia a Dio riescha. Avete visto quanto dicie Francesco dè avere de la chonpangnia di Pisa. Quanto i' gl'ò risposto e rispondo che se deba avere per lui si fa il chontare e non tenere tanto in bistento e bensì, e che per questa chagone ci son venuto, vorebono pure chomincare a' chonti di Pisa e fali e poi que' di Vingnone si dormisono un pocho perché deono dare. Or tuttavia che aremo a ritornare sopracciò c'intenderemo ben prima e, se piacerà a Dio, tutto metteremo in buon ordine pure che atendere vi voglino che per me sarò scopre presto e chon vostra chomesione. I' ò lettera da Boninsengna chome sopra questi fatti è suto chon Guiccardo e assai detto sopr'esso. E infine Guiccardo si era per andare a Barzalona e, tornato che sarà, debono eser insieme e rimanere d'achordo di quelo si dè fare e Boninsengna li deba mostrare i conti e scritture: pensomi che s'intenderano insieme e sì piaccia a Dio. Sarà buono che chotesti chonti di Pisa facciate mettere a punto però, se non potessi venire in chostà, li possiate mandare quando sarà tenpo. Vo' dite non parta avendo a fare se non fose forza e sì farò e Boninsengna dice il simile. E di poi vi sarà suto il Pesano e abochatosi cho lui e per aventura preso partito. Di quanto a fare solecito, àmi fatto poi un picholo chiesto che tosto forniremo, cho la grazia di Dio, e simile s'altro domanderano. Esendo spaccato inanzi andassi a Vingnone, se partire debo e si posa, verò in chostà, diròvi chome seguirà. Per l'utima vostra mi dice Stoldo sopra una chavalchatura che voresti per donare a uno amicho e vorebe eser chosa bella e rilevata e di pù ragoni. Dice che non potendo mula, prendere achinea e non potendo avere achinee prendere un trottieri e sopra tutto vuol eser la bestia netta e govane e bela e buona. E quando altri vuol tal chosa, de lo spendere si farà il mè si potrà pure si truovi chosa da cciò. E tuttavia che però saremo, se n'arà ben sì fatto chonsiglio che sarà buono trovando chosa per voi o si resterà: daròmi a sentire e diròvi chome si troverà. Da Barzalona ò lettera che mandato m'ànno una scritta di pregi d'aghugle che per anchora no l'ò auta: non so io come mandata se l'àno, sì che fornire non posso l'aghugle m'à detto Stoldo pure se verà, provederò fare quelo si dè. A Vinegia rimisi chome detto v'ò lb. 15 di grossi per voi propio per f. 153 qui e risposta ò da Zanobi n'à 'uto promessa. Al tenpo gl'arà auti e rimessi a voi chome deto gl'ò e avisatone e voi quanto gl'avete ponete a mio conto. Insino a questo dì resto a finire de la lana dove avete parte saccha 17 che 'n questi pochi dì pasate le feste spero farnne fine e poi ve ne dirò conto a punto. Sopr'esse per l'avenire ò detto a Vingnone quanto bisongna e poi v'è ito questo Govani da Pesano e chon Boninsengna insieme se ne 'ntenderà, non so che partito si prenderanno. Parmi saranno mettitori assai per qui, se gà non montase di pregio, e passando f. 4 di reina il quintale non v'è grasscia. Abian tastato il guado per 3 volte che sano bene quelo s'ànno a fare pure usare si possa e saprete cche segurà. Né altro vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi per Tomaso vostro vi si racomanda, dì 18. Francescho di Marcho, in Firenze. Propio.