Al nome di Dio, amen Dì 15 di magio 1395. Ieri co lettera da Gienova vi scrissi quanto fe' di bisongno e vostre lettere non ò poi e ora dirò brieve. De la venuta di Guido sono avisato: quando sentirò sia a Pavia seguirò quanto detto avete e in ciò niente resterà a fare. Parte del zafferano è gunto a Vingnone: non so se là se 'l finiranno o, se il manderano qui, ne farò quanto detto avete e voi aviserò. Sono avisato de la seta deba chapitare qui: chome e sarà provederò a mandalla a Pisa per lo modo dite e aviserònne. Il choiame è gunto a Bolongna e a cciò non è a dire. Ispese a esso avete avute e paiovi troppo e più per questo chamino non ne volete, sia chon Dio, provedete al meglo. E 'l verdetto penso ora sarà gunto a Vinegia, da Zanobi ne sarete avisati, che Dio l'abia condotto salvo. La scritta da Barzalona mai non chonparì e pure tanto l'ò scritto loro che di nuovo la dovrei omai avere: autola seguirò quanto detto avete. Come detto v'ò, il chamino di qui a Viglana va siguro e da Viglana in là manda Michele di Nono la roba pure per lo chamino dritto chome che Ghordinotto, un chaporale di gente d'arme, à preso Gringnano ch'è presso a Vingnone a 8 leghe e in sul chamino à una e secondo si dice la merchantia passa e niente di novità fanno, che Dio provegha a quelo bisongno fa. Quando mando roba si dice a Michele quanto bisongna e anche Boninsengna ne gl'à scritto da Vingnone provegha a mandare per buon chamino e come mandò l'altra roba. Né altro vi dicho. Cristo vi guardi. Chanbi per Genova 4 in 1/4 in 1/2, Vinegia 4 per cento pegio. Tomaxo di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.