Al nome di Dio, amen. Dì 22 di magio 1395. A dì 15 vi scrissi due lettere l'una per da Vinegia e l'altra per da Gienova e disivi quanto fe' bisongno, aute l'arete. E di poi questo dì n'ebi una vostra de dì 5 per da Vinegia, rispondo apresso. Sete avisati del verdetto mandato a Vinegia e di poi l'ànno auto e a cciò non è altro a dire, Idio ne presti guadangno. Perché la scritta non è chonparita nonn ò fornito l'agora: è tanto che scritto l'ò loro che di nuovo dovrebe venire, autola seguirò quanto dite e aviseròvene. Per anchora non ò da Vingnone che zafferani né seta mandino, se 'l faranno seguirò quanto dite e aviseròvene. Le peli d'alume sono rivendute a Barzalona non è a dire, qui n'è assai e buon merchato. Come detto v'ò, il chamino di qui a Viglana va bene siquro. Da Viglana in là si manda roba di valuta per lo chamino grande e feretteria va pure per lo corto. Atendo resto di roba mandi e diròvi che chamino farà. Antonio di ser Bartolomeo è tornato da Santo Antonio e a lui ò prestato f. venti per un chavalo e per danari manchati. In altra vi dirò il chanto e quanti sono in Bolongna e forse il farò per questa. Né altro vi dicho per questa. 1 a Francescho, date. Chanbi per Vinega 3 3/4, Gienova 4 3/4 per 100. Cristo vi guardi per Tomaxo di ser Giovani in Milano, dì 23. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.