Al nome di Dio, amen. Dì 22 di magio 1395. A dì 15 per coriere vi scrissi l'utima e chon esse d'amici, aute arete e fatto dovere. Di poi detto dì per coriere n'ebi una vostra de dì 11, apresso rispondo. Questo dì ò pagato a Iachomino da Pontechorone e f. 364 e più 1/2 per cento l'avantagio chom'è usanza pagare i chanbi che sono in tuto f. 365 s. 24 inperiali, lb. 585 s. 4. E più per siseria s. 8, per noi a 1 per 1.000 s. 11, sì che in tutto sono lb. 586 s. 3. Pe quali vi mando a pagare questo in Guido di Domenicho fiorini trecentoquarantanove s. 14 d. 4 oro per canbio de' sopradetti auti da Boromeo e Iohanni Boromei: al tenpo li pagate e ponete a conto e chancelate la ragone. Anchora non s'è fatto niente de la lana e per solicitare non mancha. Non c'è chi voglia passare le 16 lire, direte se volete si dia. Le peli e vernice non fa per voi il mandare, resta, qui stanno a l'usato. Né altro vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi per Tomaxo di ser Giovani in Milano, dì 23. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.