Al nome di Dio, amen. Dì 17 di luglo 1395. A dì 14 per Guiccardo da Pesscina ch'andò a Pixa per le mani de' nostri vi scrissi l'utima, auta l'arete. Di poi questo dì per da Vinega n'ò due vostre de dì primo e dì 3 di questo, rispondo apreso. Avete cercho per 'l panno de l'amicho e non trovato il cholore, sia con Dio, diròglele. Il zafferano ebi e no ne potè avere s. 45 e per lo mè il mandai a Vinega a dì 10 di questo a Zanobi di Tadeo vostra volontà ne facesse. A dì 13 per Cristofano da Gogholi vetturale mandai a Pisa a' nostri e 2 fardelli di seta sengnati di vostro sengno, Idio la conducha. E sì mandai a' nostri d'uno amicho, e a me n'ànno a fare conto, balla una di fustani neri di ghuado fini, detto loro la finischino per lo chorso: atendo che seghuito aranno reso loro. Sete avisati sopra lane di San Matteo e d'Arli: a' pregi usati ragonate tutto e niente ci si vende. Diròvi chome faranno e se da mettere sarà di quele sono a Pisa si potrà fare ma nonn è da 'npaccare s'altro non fanno. De le nostre fornite a Vingnone per anchora non chonparischono, saranno buone al settenbre. Vo' dite Lucha dice à pure avisato di pregi d'aghora: sì, ma e l'è stata un anno a Vingnone e poi non s'intende né manda medro e i' no vo' fare chosa se ne riceva danno, ò scritto intornno a cciò quanto bisongna: chome arò risposta e sieno da fornire il farò e aviseròvene. Ghuido e conpangni saranno suti poi chostì, che nostro Singnore il mè lasci seghuire: sarà con Francesco e dirà il bisongno. Non dite altro per vostra lettera bisongna rispondere e di nuovo non è a dire. Per Vinegia 4, Gienova 3, Pisa 2 per cento pegio. Cristo vi ghuardi per Tomaxo di ser Giovani in Milano, dì 18. Zanobi vi trarà la valuta di lb. 10 s. 9 d. 6 1/4 di grossi: pagate e ponete a conto di Francescho propio, ripondete. E date a Francescho propio f. 4 s. 8 d. 10 oro per spese fatte a la seta che sono per f. 4 s. 14 d. 1 inperiali come vi conto in questa. E più li date il chanbio v'è a la ragone li verranno li altri tratti per lui a Vinega ora. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.