Al nome di Dio, amen. Dì 10 di settenbre 1395. A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e poi n'ò più vostre, coè 1 de dì 19 e l'altra de dì 27 de l'altro, e visto quanto dite rispondo. E dì 7 di questo ebi una vostra lettera de dì 28 per Filippo di Matteo vetturale e per lui ebi le due balle di scheruoli e contento l'ò de la vettura sì che sta bene. Per vostre lettere dite si mandino a Vingnone l'una e l'altra a Monpiliere e sì ne seguirà quando si potrà. Apresso dite, potendo vendere qui detti scheruoli per insino a f. 45 migliaio, e 1.020 per 1.000, li dia. Sechondo questi di qui, è uso darnne 1.100 per 1.000 e tanto ne domandano. Ora i' li ò mostrati alchuno e l'utimo ne profermò f. 44 del migliaio cho la tara vi dicho di sopra e no gl'ò voluti dare. Penso bene verebono a' pregi vostri faccendo tara domandano e tropa è l'usanza di qui. E da Vinegia ci se ne mette che li danno per f. 40 e 42 e tali 38 sechondo roba è, cho la tara. Quanto al presente nonn è da fare conto si possa mandare a Viglana per niuno chamino perché non se ne fida bene per alchuno facea contro al Singnore ed è suto punito e per tema di pegio si sta a mandare e niuno c'è mandi. E i' ò roba asai fornita per nostri di Vingnone e niente posso mandare perché no vegio da fare netto e niente metterò a chamino s'altro prima no vegio. Sì che questi [] qui un pò s'altro non se ne fa in questo mezo o che il Signore vi metta rimedio, che si spera di sì e tosto, saprete chome seguirà. E per tale se diliberassi questi si finisono qui dite per la prima per quanto si possono dare il meno. E i' vi dicho di sopra a bastanza e fate conto s'aranno i danari o contanti o 'n 15 o 'n 20 dì apresso a buona scritta. Prendete partito e rispondete e, no vendendo e 'l chamino vada siquro, la manderò chome detto avete. Quanto avete seguito de' fustani di guado sono avisato. Certo la balla non si dovea muovere o finila tutta che la roba non mostra poi quel ch'è. Ora vo' dite 4 3/4 a tenpo e danari a schonto. L'amicho di chu' è non à bisongno di danari a schonto: vedete finirla chome mè si piuò e se vostra fosse. E se ne venissi a fare tenpo, che sì picola chosa non si dovrà, ma pure esendo, vedete darla e in buon luogho e rispondete. Quanto sopra lane dite ò inteso. Qui se ne vende pocha, pure quando un pocho e quando un altro. Sa Mattei ci si danno per lb. 15 e per lb. 15 s. 10 sechondo che sono; Arli lb. 13 cento a danari e 1 mese tenpo. Queste lane d'Arli che noi ci metiamo noi le facciamo ischoscare 6 e 7 per cento e vi prometto che se ne guadangna pocho o niente a darle per lo pregio e più no vaglono ora qui. E a' pregi vaglono chostì, e avele a ghovernare a questo modo, se ne farè chapitale a mettere qui. Quele di San Matteo non bisongnano schoscare e poi volendole mettere qui si vorebono fare lavare ad aqua freda e bene ragonevolmente. E anche non esendo sì schurate no ne va il chapo e anche chon tutto, se al tornare non fesse meglio che 2/3, non so vedere no vegna qui circha a f. 9 3/4 in 10 il cento. Or tuttavia i' vi dicho i pregi di qui, e poi c'è di spese a mettere qui da s. 14 centinaio di libbre, e po' c'è sensera e diritto. Omai fate il chonto voi e se vi pare da provare chon due saccha si può fare e non si può troppo perdere né guadangnare mandando San Matte, e Provenza ci verè troppo chara. Non di meno potete fare conto di caschuna che tanta spesa à l'una chome l'altra qui. Sono avisato chome Stoldo dè venire chostì, sia con Dio. Se potrò per questa li farò due versi, se nno sarà per la prima e voi li potete mostrare questa. Non vi dicho altro per ora. Cristo vi ghuardi per Tomaso di ser Govani in Milano, dì 11. Francescho di Marcho e Manno d'Albizo, in Pixa.