Al nome di Dio, amen. A dì 12 di settenbre 1395. Abiamo auto vostra lettera per la quale dite ch'e f. 357 1/2 che per Niccholò del maestro Piero di Mellina ci so stati rimessi da Parigi li diamo qui per voi a Tomaso di ser Giovanni, di che lui dicie che noi ve li rimettiamo. Di che vi diciamo gli avemmo a dì 10 benché li dovessimo avere a dì primo, fu per le feste fatte insino a qui, sì che cierchammo ieri di volerli rimettere: non ci fu modo. Vedremo lunedì e che faremo ve n'avisaremo benché tutto no ve li vogliamo rimettere ch'e loro di Firenze ci deno dare un picciolo resto che di questi lo 'l vogliamo ritenere, or siatene avisati. No vi diciamo altro per questa, siamo vostri. Cristo vi ghuardi. Per chostì 3 1/4, Vinegia 2 1/2 in 3/4, Pisa 1 2/3, Parigi 2 qui meglio, Bruggia s. 31 d. 4 franco. per Manno di ser Iachomo e chompagni di Milano. Franciescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.