Al nome di Dio, amen. A dì 9 d'otobre 1395. A questi dì per da Vinegia v'ò scritto quant'è suto di bisongno, aute l'arete, e ieri n'ebi una vostra de dì 25 de l'altro, rispondo brieve. De le 3 balle fornite sete avisati e a cciò non è a dire. Vo' dite se a Vingnone non si può mandare siquro le mandi a Pisa e di là le farete mandare per le navi vi s'atendono, sia con Dio. Come vetturali ci sarano, le metterò a chamino e manderò a' nostri e voi n'aviserò. Fate conto che di spesa c'à tanta di qui a Pisa come di qui a Vingnone e a mandare per chotesto chamino chosta più la siqurtà vi prenderete ed è meglio che mettere a pericholo, nostro Singnone ne presti salvamento e ghuadangno. Come deto v'ò, quando bisongno arò de' danari li trarrò dove sarà meglio e voi aviserò. De le 2 balle perderono i nostri di Vingnone sepi più dì è, samene male quanto si piuò. Ora, per lettere aute di là non ne possono avere niuna ragone di rischatto per anchora, puossene fare al presente pocho conto. Per aventura ci si trovò qui un fattore di Qurado di Filipo che sta a Iera ed è nostro amicho e qui l'ò servito di quelo ò potuto e più dì è se ne tornnò là e sopracciò l'inpuosi quanto bisongna: è, quanto i' non ci so, niuno miglore a fare riavere, o per un modo o per un altro, che chostui ed è chonpare di meser Baldassare. E quanto, poché que' di Vingnone non àn fatto niente, in parte l'ò charo, però che le domanderà per melanesi, che niuna roba di melanesi non rubano questi di Brianzone perché meser Baldasare è qui col Singnore. Atendo risposta da questo da Iera quanto arà seghuito: vedreno se per niuno modo se ne potrà avere nulla, saprete che seghuirà. Sopra lane vegio quanto dite. Qui di San Matteo non è guari o niente, avendocene si venderebe lb. 15 s. 10 in s. 15 cento. E se non fosse queste venute di Borghongna, ch'è stata buona somma, queste di San Matteo arebono ben retto. Ora questi a mio parere non fanno la disferenzia da una lana ben lavata a ma lavata quelo v'è. E se volessi provare chon due some a questo modo non s'arebe per aventura male niuno no vegendo perdita e anche stando in chapitale per lo tenpo a venire. Potrebisi torre 14 o 'n 15 centinaia di lana di San Matteo e fare lavare la metà bene a suo dovere e l'altra metà dare lavare pegio 10 per cento o circha e vedere chome gitta poi. E a questi dì ce n'è venuta da Pisa per s. 9 di vettura rubo e none spendendo più e avendola per f. 5 cento se ne farè alchin prò, ora di questo fate chome vi pare. De le lane furono prese in Agua Morta che rischatate sono avisato, che di tutto sia lodato Idio, e per l'avenire ghuardi di simili chasi. Non so chi porta il dano, o voi o gl'asiquratori, perché que' di Gienova mi disono v'era presa siqurtà. Comincasi a mandare di qua a Vingnone e speriano andrà salva e per lettera abiamo di là niuna novità contano di questi Ormingnachi iti in Provenza. Da Giovani di Lucha pezaio ò auto una lettera e domanda una sua charta: farò di ritrovare il notaio e d'avella se cci sarà e per la prima vi dirò a che ne sarò e se danari pagherò vi dirò quanti. Né altro per ora vi dicho. Chanbi per Vinega 3 1/4, Gienova 4 3/4 in 5, Pisa 2 1/4 per cento pegio, Parigi 1/2 meglo, Bruga s. 31 d. 8 franco. Cristo vi ghuardi per Tomaso di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.