Al nome di Dio, amen. A dì 23 d'ottobre 1395. A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e poi n'ò 3 vostre e visto quanto dite rispondo. Prima no v'ò risposto perché venni insino a Chremona per nostre bisogne. Ora trova Marchexino di Bocchaco il quale à (a) fare chostà chon Pulino Tancio, e non mi pare si tengono ben servito, di che vuole avere a fare chon voi e pensomi v'abi mandato roba. Servitelo di quelo potete perch'è amicho e a Chremona si sta asa' bene del suo e à un suo suocero ch'à de' danari. Chredetti farvi migliore servigio, non s'è potuto per anchora, di mettervi in mano li Sfondati. Perché Marchesino chonosco di buon dì, non si può per ora, quando sarà tenpo ve 'l diranno. De' vostri scheruoli ò finito una balla a f. 45 1/2, 1.000, e 1.100 per 1.000, e mè non s'è potuto fare. L'altra balla solecito finire e poi ve ne farò conto. E danari di questa aremo in questi 15 dì e sono in bancho. L'amicho che me proferse 42, e 1.020 per 1.000, è malato e non vi può atendere e 'nsino a qui non ò trovato chi abia voluto pù spendere. A Trento non sento vi sia amicho a chu' si possa mandare: quando di qui vi si manda roba, vi mando un chon essa. S'altro s'è a fare, dite. Vegio fustani savate per finire mi piace: fatene di pregio il mè si piuò. E simile del bordo dite trovate f. 5: avanzatelo il più si può, f. 1/2 costa più c'una peza. Lane si stanno qui a l'usato e àccene poche, se di nuovo faranno vi dirò. Per anchora nonn è venuto verdetto. Ò lettera da Vingnone de dì 8 e anchora non l'ànno messo a chamino: quando qui sarà ne farò quanto dite e voi aviserò. Dite per l'utima e se ci fosse chi volesse dare chonsengna chostì 10 in 15 balle di fustani di 2 chandelieri per insino a f. 23 dozina venisono costì, non c'è chi v'atendesse. E volendoli al tenpo chosteranno s. 58 in 60 peza o più, ed e verebono chari sì che a cciò non è da dire ora. Qui ci se ne fa stramazi tutto dì e per bisongno di danari s'ànno a le volte di buoni per s. 51 in 52 panno, altri fa la perdita. Avendo danari s'arebono per questo modo e conprasi, mè ch'a tenpo, 12 in 14 per cento. Fate conto, avendoli per s. 52 il più, se ne mettono a mandare chostì 2 dozine per balla che vengnono lb. 62 s. 8. Po' c'è tra dazi, corde, canovacci e diritti, per balla, lb. 3 s. 18 spaccata di qui. Po' c'è la vettura insino chostì s. 12 peso o meglio, fo conta pesa rubo 10 che sono lb. 6: sì che due dozine in una balla vi verebono lb. 72 s. 6 che sono f. 45 s. 6 posti chostì. Po' c'è il vantagio di chanbi rimettendo o traendo. Se per questo verso fan per voi dite, e volendo a tenpo chosta tropo. Questo dì vi mando per Parasachino dal Borgho a Bugano balle 3 di mercie sengnate di nostro sengno e coxì B .+. numero 1/2/3. Pesano rubo 28 lib. 10, pagano per rubo 28 a s. 11 rubo, e fatene la volontà di Francesco di Marcho e Stoldo di Lorenzo nostri di Firenze che loro sono. In dette balle sia speroni, sonagli, chatene, filo di ferro, tutte chose che avendo aqua son perdute e però provedete, quando l'avete, non fossono bangnate. Né altro vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi. Chanbi per costà 2 1/2, Gienova 5, Vinegia 3 1/2 pegio, Parigi 1 1/2 meglio, Brugia s. 31 d. 4. Tomaso di ser Giovani in Milano, dì 24. Ne l'utima mandate 1 a Viterbo: non è la via questa, rimandovela. Anchora non si manda a Viglana roba e alchuno che chominciò se ne pente perché li è suta arestata a chamino e puosene fare pocho conto. E ora di nuovo è suto chomandato che mandare non vi si debi. Abiano noi roba: terela tanto ch'altro vedremo e che mandare si potrà. Se di nuovo aparà altro, vi dirò. Francescho di Marcho e Manno d'Albizo, in Pixa.