Al nome di Dio, amen. A dì 8 di gienaio 1395. A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e poi iarserra, per un nipote di Domenicho Grasso, ebi lettera da Iachopo ch'era a Chastelnuovo e, visto quanto dite, rispondo brieve. E chonti dovea avere Domenicho da Vinegia mi penso si perdessono chon altre vostre lettere de dì 27 di novenbre che veniano per le mani de' Ghuaschoni e mai chonparirono. Ò scritto loro di nuovo le mandino e se gl'arò le manderò dove andranno chome dite. Vegio quanto dite sopra le lettere ridomandano da' Boromei que' di Rugieri e la chagone, e letta l'ò, e domane le darò loro e diròvi che rispondono. E i' dirò loro quanto bisongna per nostra parte e se mi faranno lettere ve la manderò. Stanonsi qui fustani e altre chose a l'usato. E f. 87 s. 7 d. 6 a oro vi trassi in Guido di Domenicho arete promessi e pagati e posti a conto: e furono per lb. 144 s. 13 d. 7 inperiali da' Boromei sì che achoncate la ragone chome bisongna. Partendo Fazino Cane per venire in qua avisate perché atendiano roba da Vinegia per mandare a Vigliana e non voremo la trovasse a chamino. Richordate in servigio a Qurado scriva a Tommaso di Nicholò a Iera che abi a mente il servigio degli amici suoi di qui che mai poi partì di qui non iscrisse una verso, fatelo e rispondete. Saràcci al ser Michele una venuta da Vinegia, date e 1 a voi vi manda il nipote di Domenico Grasso ch'è qui e ogi parte per ire a Chastelnuovo. Né altri vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi. Per costì 3 1/2, Vinegia 4 3/4 pegio, Parigi 1, Brugia 31 soldi 1/2. Tomaxo di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.