Al nome di Dio, amen. A dì 13 di magio 1396. A questi dì ò due vostre e l'utima ieri per lo Mutolo de dì 9, rispondo. Sono avisato de' navili per Chatelongna e come no vanno a Pisa e quando debono partire, Idio li conducha. Per costì no vogliamo mandare fustani che tropo ànno di spese: facciamo per da Pisa che mettiamo meglo e a questi dì v'abiamo mandato più roba che speriano a tenpo saranno. La roba di Deo e d'altri mandata più dì è e pensiamo ora l'abino ricevuta, che sì piaccia a Dio. Per più sono avisato de' danari rimessovi Boninsengna e come di presente li rimettete: fatelo se fatto nonn è però s'ànno a dare ad altri. E 100 vi rimisse insino a dì primo in voi medesimo mi pare di più dì sia pasato il tenpo di doveli rimettere: un pocho ce ne pasate di legieri e a noi da schoncio e, se pensato l'avesimo, v'aremo tratto più dì è. Quando andrò a Firenze, che per tutto questo non può eserr, vi dirò quanto farà di bisongno e tosto ritornerò qui. Avisati siamo che fanno lane e lor pregi. Qui nn'è asai e niente si vende, a l'usato le ragonate. De' corali non manderete qui, sia con Dio, provedete al più utile. Sopra pelame per qua nonn è altro a dire se non che lascieremo fare il guadangno ad altri che non è per noi con ta gente s'è a fare. Fustani stanno a l'usato e abiali per ben regere perché cotoni si sostengono bene di pregio. Vale amano lb. 14 s. 15, alchino [sic] altrro n'à amano lb. 12 s. 15 in lb. 13 cento a 2 mesi. Chanbi per costà 3, Pixa 3, Vinegia 3 1/2 pegio. Altro non diciamo. Cristo vi ghuardi per Tommaso di ser Giovani salute. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.