Al nome di Dio, amen. Dì 9 d'agosto 1396. A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e vostre lettere non ò poi e ora non è a dire. Per più altre v'ò detto del cotone finito. Anchora nonn è pesato l'utimo venduto perché l'amicho non c'è stato, per la prima altra ve 'l dirò. E fustani che s'ànno per detto cotone tolgho pe nostri di Vingnone e danari vi rimetterò chome sarà tenpo sì che a pagare non mandate per questa ragone, diròvi come segurà. Sento la roba è di nostra gente a Pixa è suta restata per lo Singnore di là che cci dispiace se ciò è. Ora i' non so chome i nostri vi staranno né che s'ànno fatto di balle 3 di fustani che sono a comune de' nostri di Vingnone e di Giovani da Pesano di qui, e simile di que' di Francesco propio: son pure chose da scrivere! Atendo che l'abi fatto Manno quando sarà suto costà, se nno faccalo. Come detto vi s'è, pe detti di Pisa rimettemo a Vinegia in Zanobi Gadi lb. 15 grossi, atendo che seguito ne fia. Abiamo mandato questo dì roba a Vingnone a' nostri per Brigha. E simile abiamo mandato le 3 balle di Francescho propio e conto ne li farò per altra, diteglele. Che Dio la conducha salva! E venuto qui Ganino stava a Vingnone co noi ed è qui chol Pescina per fare conpangnia madre. Tosto mi pare falta danari e, s'altro non vego, rimarà nulla. Dirò a Francescho chome seguirà. Né altro dicho per ora. Le scarlatte sono a l'usato che niente se n'è fatto, per me no resta. Dite voi chome segue de' nostri di Pixa, che Dio guardi di danno. Chanbi per Vinegia 3 1/2 pegio, Gienova 1/2 meglio. Cristo vi guardi per Tomaso di ser Giovani, salute. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.