Al nome di Dio, amen. Dì 12 d'agosto 1396. A questi dì co lettera degli Alberti vi scrivemo l'utima e niuna vostra abian poi e ora non è a dire. Sarà in questa il conto de' cotoni, provedetelo e aconcatelo come bisongna e rispondete. Dicimi Zanobi à barattato certi panni a cotoni e qui il dè mandare, sia con Dio. Da voi atendo quanto a seguire se n'à. Non s'è fatto poi altro delle scharlatte: per solicitare non resta, finiròle quando si potrà. Arete detto che fia seguito de la roba è a Pixa e quelo è di 3 balle di fustani de' nostri di Vingnone che à parte con questo Giovani da Pesano, e simile de le 7 di Francescho che pù volta l'ò scritto loro e niente n'àn detto, Idio guardi di dano. Esendo aresta fose in qua vi troveremo modo. Come detto v'ò in altra, Ganino stava a Vingnone co noi è venuto qui ed è chon Francescho da Pescina per fare conpagnia ma per insino a qui niente ànno fatto né fanno fare né conprano: non so se se ne fose chagone e contanti! Idio dia loro bene a fare e anche a noi, se di nuovo faranno altro vi dirò. Ditelo a Francescho che nonn iscrivo ora perché l'amicho parte. Questo agosto me n'à data una de le sue ma grazia Dio son fuori di pericolo. Né altro vi dicho. Cristo vi guardi per Tomaso di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.