Al nome di Dio, amen. Dì 12 d'agosto 1396. Asai a questi dì v'ò scritto e vostre lettere non ò poi e ora non è dire. Da Vingnone da' nostri ò lettera e dicomi v'ànno rimeso danari e simile di nuovo ce ne deono rimettere: per Dio rimettete qui se si può che troppo verà danno a trare costà. Atendo per la prima abiate rimesso que' ch'era il tenpo dì 7 di questo, fatelo se fatto non è. E cotoni ò finiti tutti e conto fattone a Firenze a' nostri e se n'è tratto netto lb. 578 s. 8 d. 8 inperiali. Per lettera auta ieri da Vinegia mi dice Zanobi Ganino Grasso è gunto là cho ghuadi e non vi fu a tenpo, siatene avisati. A Pisa niente manda né siamo per mandare s'altro no vegiamo. È più dì lettera di là non abiamo né da Mano ch'è ito a Firenze, che Dio provegha a quelo bisongno ci fa. Avatevi 3 balle di fustani e 7 di Francesco e mai c'ànno deto che se n'è. Né altro per questa vi diciamo. Cristo vi ghuardi. Saràcci una a Vingnone a' Busavini, mandate. Costà 1/2 meglio. Tomaso di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.