Al nome di Dio, amen. Dì 18 d'agosto 1396. A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e vostre lettere non ò poi e ora nonn è a dire. Come detto v'ò in altra, avevo qui in punto di vostra ragone propia balle 3 di fustani le quali ò mandate a Vingnone insino a dì 9 per lo chamino di Brigha poiché per Pisa non si può mandare, che Dio salve le faccia! Quando altro ne sentirò saprete. E prima ne mandai a Pixa a' nostri balle 7 che in tutto sono balle 10 che montano spacciate di qui lb. 749 s. 9 d. 5 inperiali e tanto n'ò posto a conto de' nostri di Vingnone e mandatone loro conto e simile farò a voi per la prima altra. E di queste 7 balle mandate a Pisa non so che se ne fia né simile di 3 altre de' nostri di Vingnone. Òllo detto a Manno pù dì è ce 'l chiarischa. Qui è venuto Ganino ed è chol Pescina e per insino a qui à pocho chonprato in maglia da 50 fiorini. Altra mercie non sento anchora facci fare e quanto i' credo resta perché danari non à in chanpo e quanto e mi pare eserr cierto non farano gran frugata per questa chagione: ànno pure mosso inanzi tratto ispese e non àn ben visto la fine e se ne potrebon pentere e sì dè intervenire a «volere volare sanz'ale». Diròvi come sentirò. Sopra conti nostri che s'ànno a fare qui ieri ne dissi asai con Francescho e infine mi dice, spacciato ch'arà Ganino, vuole si faccino al tutto e vuole chominciare a que' di Pisa, sia con Dio. Questo pocho monta: chominci a que' vuole pure che fine abino e per me non dè restare neanche per ricordare spesso. Diròvi come ne faremo. Come sentito arete d'Anbruogio di meserr Lorenzo stava con voi a Maiolicha ch'è morto, Idio li abia fatto perdono. Ora egli è qui il fratelo che chredo il chonosciete e sì m'à detto vi scriva se sapete niente di fatti suoi e s'à lasciato nulla o s'à fatto testamento e che, avendo lasciato, vorebe restasse al padre o a llui e sì vi pregha, parendovi da scrivernne niente in Catelongna, il facciate fare. Se altro gli ò a dire sopracciò, scrivetelo. Né altro per questa vi dicho se non ch'i' mi vi racomando. Cristo vi guardi per Tomaso vostro in Milano. Francescho di Marcho, in Firenze. Propio.