Al nome di Dio, amen, Dì 28 d'ottobre 1396. Ieri per Lanfrancho Sparvieri vi mandai l'utima e ora dirò brieve. A dì 26 vi mandai a pagare in Lando Vanelli f. 153 s. 2 oro per f. 150 s. 27 inperiali qui da Ganino e Iacomo Micheli e fatta gli ò prima e seconda. Pagate e ponete a conto per Franceschino Sparvieri che sono pe 150 mi trasse ne' Boromei come dicesti. Perch'era passato 2 dì tenpo di queli avevo a pagare non sperava venisse nè mandasse, il perché vi si trassono. E di poi ier mattina come v'ò detto venne Lanfrancho Sparvieri e portomini f. 150. Ora, perché non perdino tenpo e perché vi sieno a ora, e come per quela di ieri vi diciemo, sanz'altra lettera di chanbio pagate per questa seconda a usanza a voi medesimi f. 152 1/4 per f. 150 3/4 da noi medesimi e ponete a conto di Francesco Sparviere e traete da' nostri di Vingnone che per loro sono. Aconciate la scritta come bisongna e rispondete. E rimesovi e nostri di Vingnone sono avisato. Vedete come si sia di rimettere qui f. 400 e, se de' nostri non avete tanti, traete da Vingnone e se più ve ne trovassi, rimettete che n'abiamo bisongno. Né altro vi dichamo. Cristo vi guardi per. Se rimettete, mandate la lettera a questi di Manno di ser Jacopo e a rimettere i me che la presenterà però penso al tenpo eserr a Cremona e anzi sia tenpo d'avelli sarò tornato. Tomaso di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.