Al nome di Dio, amen. Dì 25 di novenbre 1396. A questi v'ò scritto il bisongno e da voi ò più e più lettere che risponderò per altra. Iersera tornai da Cremona e fatto quelo perché andai. Avisato sono di f. 411 che più dì è fu 'l tenpo. Ora questo dì ò auto per voi da da [sic] Domenico Grasso f. 225 e posti a conto de' nostri di Vingnone. E trattovi a voi ne' Sardi arete promessi e pagati. E in questi dì, se non rimettete, trarò poché altro non si può e per voi non resta. Da Boninsengna ò lettera v'à rimessi f. 510 che trare dovete qui a questi di Manno di ser Iacopo, atendo da voi sopracciò. E più v'à rimesso f. 91 s. -. Vedete quelo vi resta di nostro, quando si può rimettiate sanz'altro dire. In questa sarà 1 a Vingnone a' nostri: mandate presta e diteci come ora vanno fanti in llà speso che v'adrizeremo le lettere. Vedete se costà si potesso avere niuna grazia da' dazi chi volesse mandarvi fustani per mandare in Chatelongna che pagando l'ordinato è troppo e rispondete. Né altro c'è ora a dire se nno chanbi per costà 1 1/2 meglo. Dite a que' di Francesco di Bonacorso diè la lettera loro a Francesco e altra risposta non m'à data. Cristo vi guardi. Tomaso di ser Giovani in Milano, dì 26 la mattina. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.