Al nome di Dio, amen. A dì 17 di marzo 1396. L'utima vi mandai a dì 10 per Vinegia, arete aute, e vostra non ò poi e ora non è a dire. Come vi dicemo, avemo la balla di seta di Francescho Ardinghelli e conpagni e di poi a dì 12 l'abiamo mandata a Ginevra a l'amicho vostro a chui mandiamo altra nostra roba e di là sarà mandata di presente a Monpiliere a Deo. E con roba mandiamo al deto d'amici, che Dio la chonducha. Ditelo loro e per altra farò loro conto delle spese. Detto vi s'è sopra e danari de' nostri di Vingnone: se di loro vi trovate, rimettete a Vinegia che nne sia fatto quanto diremo loro. Abianne bisongno per le chose forniamo per loro e d'esa più vedete si perda il men tenpo che si piuò. I danari de le lane non so se s'è 'l tenpo: esendo, rimettete pure a Vinegia e ditelo. Altro non s'è fatto poi delle scharlatte e non se ne può più, tutavia che l'arò finita mi pare debi venire costà e prima nno. Or per solicitare non resta, quando ne farò altro vi dirò. Saràcci 1 a Francescho e 1 a Domenico, date. Chanbi per Vinegia 4 3/4, Pixa 4 pegio, Parigi 2 1/2 in 3, Genova pari meglio, Brugia s. 30 d. 4 in 5 franco. Né altro per questa dicho. Cristo vi guardi per Tommaso di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.