Al nome di Dio, amen. A dì 31 di marzo 1397. A questi dì v'abiamo scritto il bisongno e ora è pocho a dire. Credo avere finito la scharlatta intera a torre tanti fustani neri a staretene bene. Quando gli arò, vedrò mandalli a Vingnone a' nostri co nostra roba e di là si potranno mandare in Chatelongna non finendoli. Restami de l'altra da braccia 13 anchora, vedrò farnne fine come prima potrò e poi ve ne farò conto. E danari che di vostro mi troverò al finire de' conti metterò a ragone de' nostri di Vingnone e aviseròvene. [] abiamo visto quando è 'l tenpo della lana e simile de' f. 560 [] come sono si può dire spesi ora. Chome si sia, noi abiamo bisongno presti, per chose son fornite pe nostri e che fornirò da fiorini mille e tutto no vo' trare a Genova che tropo sarebono spesi. Ma i' trarò a Vinegia in questi 3 dì lb. 20 in 25: se si piuò fate sieno là e fate conto sieno de' f. 560 e inanzi s'indugi qualch'altra chosa costà. E non esendovi, scriverò a Zanobi li traghi a Genova sì che avisatelo ch'à fare. E resto di quelo mi bisongnerà trarò di qui a Genova come mè potrò. Chanbi per Vinegia 5, Pixa 4 1/2 pegio, Genova 3/4, Parigi 3 1/4 meglio, Brugia s. 30 d. 4 franco. Altro per questa no vi diciamo. Cristo vi ghuardi per Tommaso di ser Giovanni in Milano, dì primo d'aprile. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.