Al nuome di Dio, amen. Fatta a dì 15 di ginaio 1398. Fino a dì 9 di questo ricevetti 2 vostra lettera fatte a dì 1 e 4 di ditto cho 1 lettera del chambio di f. 256 s. 8 che veneva a pagare qua a Iacopo Micheli le qualle i ò intensso. Ogi ricevetti 1 vostra lettera fatta a dì 9 di ginaio cho la seconda lettera di chambio di ditti f. 256 s. 8 la qualle i' ò intensso, rispondo per questa. Prima sapiatti che fino a dì 9 di questo i' ò presentato la ditta lettera a Iacopo Michelli: m'à fatto bono pagamento sì che li ditti dinari i' ò riceuto. Possa scrivitti che Bonasegnia di Mateo è morto. Deo per la sova bontate e misirichordia ghe pardona, ma sapiatti che molte me dispace però che e l'era meo amicho e di cò porto grande malanchonia. Possa ditti che quilli f. 100 che scrivevano che voy me devatti remetere qua a 1/2 ginaio, che per caxone di la morte di Bonasegnia, che non fa mestere che voy li mandati. Son contento che voy no le remetiatti fino che da Vignione no avritti altro. No so chome fatia però che i' ò chomprato roba asay per mandare a Vignione e fino che no abia lettera da Vignione no sono per mandare roba. Similli azò fustani di mei, bene balle 11 que di bianche que di ghuado, per mandare a Vignione: 'speterò lettera da Vignione e più seghuirò cò che scriverano. Sono forte dichonsolato de la morte di Bonasegnia, no c'ò que dire! Idio vi ghuarda sempre. Chambi per costì pexo quisti 3 1/2 per cento, per Vinegia 10 per cento pexo quisti. Fustani di 2 candeliere s. 57 boni. Avisateme di spetie li pregi che valiano costà. Altro per questa no dicho, Idio. In questa serà 1 lettera di Tomaxo, mandateli. Giovani da Pesciano, saluti da Millano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno chompagni, in Gienova Propio.