Al nuomen di Dio, amen. Fatta a dì 28 di setenbre 1398. In quisti dì passati i' ò riceuto una vostra lettera fatta a dì 20 d'aghosto la quale i' ò intenso, ve rispondo. Scriviti che per le rie chondizione ch'è stato costà che voy no me aviti remetuti quilli dinari che ve scrisse per quilli da Vignione ma, aperto che sia i banche, che voy me remeteritti. Hora, in quisti dì, quilli da Vignione m'àno scritto che ànno bisogno di certe merzie e che li fornischa di presente e che manda a pagare i dinari a voy costà. Unde siatti avixati che ve mando a pagare fiorini duecento in Rolandino Basso e son per fiorini duecentoduodeci rimessi qua da Giovanni da Munti. E quisti fiorini ducento metitelli al chunto da Vignioni o mandatilli a pagare a Francescho di Marcho e chompagni in Vignioni e cò no mancha. Ben averebe scritto che voy avissavo, remetuto i dinari qua, però che iera più aventagio: no poteva più induxiare però che iera di bisogno. In la lettera che voi me mandasti iera 2 lettera, l'uno del generale di frati Humiliatti e l'altra di Magromonte, e a ditte i' ò dato bon rechato. Altro per questa no dicho. Idio vi guarda. Giovani da Pessano, saluti da Millano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno chompagni, in Gienova. Propio.