Al nome di Dio, amen. A dì 10 dicenbre 1399. L'utima vi mandai dì 3 con quele de' Magi e con ese d'amici, arete aute. E poi dì 6 ebi una vostra de 2, rispondo brieve. Da' nostri e da voi siamo avisati de' rimesi, sia chon Dio, trarònvi come verà a punto. Avisati siano di serr Agruxo à fatto e farà male asai, Idio provegha e nostri amici guardi da sue mani. Non credo sia poi seguito altro de le grane istentano e non se ne può altro. A l'auta di questa mi mandate 300 ferri da vera che sieno d'aciaio, corti e ben fatti, sopra tutto intendete per balestra. Or fate ne siamo serviti e 'l pregio fate el mè si può. Di poi v'ò mandato a pagare in Guido di Domenico f. 100 per 126 da Luchino Biglia. E più in Francesco de' Bardi f. 80 d'oro per 100 e 4/5 qui da Francesco de' Magi e conpagni, pagate e ponete a conto queste 2 partite a parte come vi dirò per la prima. E rimisi a Govani più dì è à 'uti, eso non scrive per questa. Farò sanz'altro dire per questa. Avisate che segue Francesco e Andrea de la venita chostì. Per cosa senta a Firenze ghrescie la moria che mi grava, Idio provegha a' bisongni e voi guardi. Vinegia 35, Pixa 32, altro a uso. Scudi s. 47, ducati 44, altri fiorini no v'à se s. 42 d. 6. 1 a Vingnone, mandate bene. Tomaxo in Milano, dì 12. Non mandate punteruolo, òne auto uno. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.